Segnalazione Antitrust su orari obbligatori di apertura e chiusura, Faib: l’Autorità dimentica che i carburanti sono i prodotti italiani più liberalizzati. Ulteriori aperture comporterebbero solo più costi, per gestori e consumatori

orario_benzinaiAll’Antitrust che vuole i distributori stradali di carburante in funzione 24 ore su 24, senza orari obbligatori di apertura e di chiusura, Faib risponde che l’Autorità dimentica che i carburanti sono i prodotti italiani più liberalizzati e che ulteriori aperture comporterebbero solo più costi, per gestori e consumatori.
E’ quanto afferma in una nota la Faib che ribadisce l’estrema complessità della normativa regionale e nazionale che ha tenuto insieme gli interessi delle collettività locali e dei territori offrendo una legislazione equilibrata in termini di offerta e di prezzo qualità.
L’Antitrust ha ragione quando sostiene che le norme, “assicurano la disponibilità del prodotto – ancorché nella modalità self-service – praticamente presso tutti gli impianti di distribuzione carburanti esistenti sulla rete stradale nazionale, in qualunque ora del giorno e della notte e in ogni giorno dell’anno, feriale e festivo”. Le norme nazionali e regionali assolvono dunque all’esigenza di garantire ai cittadini il prodotto 24 ore su 24, in modo capillare ed omogeneo sul territorio; cosa che non succede in nessun altro settore, a cominciare da quelli vitali come i farmaci. Per trovare la farmacia aperta di notte occorre, infatti, fare decine e decine di kilometri, pagando anche un sovraprezzo. Ma l’Antitrust non lo sa. Come non sa che le aree di servizio che offrono il servito, oltre ad offrire questo plus, possono offrire al consumatore anche il self aperto 24 ore su 24, dando dunque qualcosa di gradito in più. La nostra Authority sorprende sempre di più, anche perché non si interroga sugli orari dei servizi bancari e postali e amministrativi o dei professionisti protetti, o di quelli di pubblica utilità. Se lo facesse avrebbe ancora una volta ragione a sostenere che “le limitazioni di orario rappresentano, perciò, “una restrizione severa all’offerta di servizi” ai cittadini”.
Dal punto di vista della Faib, gli orari dei distributori sono tra quelli più innovativi presenti nel panorama dell’economia privata e della distribuzione e l’auspicio è semmai che qualcuno piuttosto si interroghi sugli ulteriori costi in termini di occupazione e spese di gestione che l’allungamento degli orari potrebbe comportare.

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