Spinaci con mandragora, quando la sicurezza alimentare va in allerta. Assofrutterie, il Presidente Mariani: al dettaglio fresco più verifiche mirate

Il caso della famiglia intossicata da una confezione di spinaci surgelati con foglie di mandragora, un’erba velenosa dagli effetti indesiderati che nel raccolto è stata confusa, riapre la questione della sicurezza alimentare anche sui prodotti vegetali.
La confezione, di una marca nota, è stata venduta in una catena di supermercati altrettanto noti. E’ il secondo caso nel giro di pochi giorni. Il centro antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano non ha dubbi sul collegamento dei due casi sia per le sintomatologie che per le modalità di assunzione.
Il sistema di tracciabilità ha permesso di risalire subito alle confezioni e ritirarle dal commercio. Per entrambi i casi sono scattate le procedure di rito di sequestro dei lotti interessati con la collaborazione delle rispettive aziende di distribuzione e produzione, in raccordo con gli Uffici di Prevenzione del Sistema Sanitario: con l’Assessorato alla Sanità sono state avviate le procedure del sistema di allerta alimentare sia a livello regionale che nazionale, con segnalazione al Ministero della Salute.
Il Ministero della Salute ha diramato l’avviso di richiamo in data 3 ottobre per gli Spinaci Millefoglie Surgelati della marca Bonduelle. Il lotto interessato è il n° 15986504-7222 45M63 08:29 per sospetta presenza di foglie di mandragora. Il prodotto non deve essere consumato.
Gli spinaci attualmente sul mercato vengono, però, considerati sicuri.
“Per quanto riguarda la vendita al dettaglio – dice Daniele Mariani, Presidente Assofrutterie Fiesa Confesercenti – non ci sono state flessioni in negativo delle vendite, e non si registrano particolari preoccupazioni da parte degli utenti. Probabilmente il caso deriva dal fatto che le produzioni industriali non hanno un controllo manuale sulla scelta del prodotto e nello stesso tempo anche le coltivazioni a cui si rivolgono le industrie del surgelato e del pronto non hanno il suddetto controllo. Viceversa nelle coltivazioni a cui si rivolgono i commercianti al dettaglio – conclude Mariani – c’è un controllo diretto sia dell’agricoltore sia del dettagliante che riguarda la vendita del prodotto semplice o del preparato che è controllato direttamente dal commerciante al dettaglio”.

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