Tfr in busta paga, si riapre il dibattito

Dopo lo studio Confesercenti SWG. Morando: “giusto abbassare le tasse a chi lo vuole  in busta paga”

tfr-in-busta-pagaSi riapre il dibattito sul tfr in busta paga, sull’effetto che l’intervento avrà sui consumi e sul tema della tassazione ordinaria applicata a chi sceglie di avere la quota parte della liquidazione ogni mese insieme allo stipendio, dopo il grande esito mediatico del relativo studio Confesercenti SWG. A partire dal vice ministro all’Economia Enrico Morando che,  intervistato anche Qn, in prima pagina nell’edizione di oggi,  spiega che ci sono spazi per “riflettere sulla tassazione per favorire l’adesione, penso sarebbe giusto e necessario”, ci sono spazi per abbassare l’aliquota poiché “non abbiamo delle cifre di gettito”. Secondo l’agenzia di stampa Ansa, sulla legge “arriverà una pioggia di modifiche.  Tfr e platea del bonus 80 euro, sconti sui neo assunti e tasse sulla casa: per la legge di Stabilità sarà una settimana strategica nella quale i partiti, ma anche le diverse commissioni parlamentari e i singoli deputati, saranno impegnati nella messa a punto degli emendamenti”. C’e’ poi il tema del Tfr che sconta tasse ”ordinarie” per chi lo mette in busta paga. Si punta a introdurre un fisco agevolato, così come a cancellare l’aggravio del prelievo sui fondi pensione, aumentato dall’11 al 20%, penalizzando una delle gambe su cui costruire il futuro”.

“Gli 80 euro che vanno modificati passando da una base rigida, com’è ora, a una più ‘dinamica’, come la società”. Così il presidente della Commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia chiede modifiche alla manovra e, intervistato da Avvenire, spiega: “il bonus oggi è di fatto un contributo. Ha un senso maggiore se lo si trasforma in un vero sostegno ai redditi più in difficoltà, quindi deve tener conto della composizione familiare e dei nuclei monoreddito”. Anche il Tfr, continua Boccia, merita “un aggiustamento tecnico”. “Già oggi si può chiedere l’anticipo fino al 70% del Tfr, soggetto a tassazione separata. Non vedo perché, ampliando la facoltà di chiedere questi soldi, debba cambiare la tassazione”.

Per rilanciare i consumi l’unica strada percorribile è l’abbattimento totale dell’Irap . Lo dice Antonio De Poli, vicesegretario vicario dell’Udc. “Confrontando i dati diffusi stamane da Confesercenti, l’introduzione del Tfr in busta paga difficilmente riuscirà a rilanciare i consumi come auspicato dal governo. Continuiamo a ritenere cruciale l’individuazione di un percorso che agevoli le imprese nel percorso di assunzione e di rilancio della propria produttività. Il totale abbattimento dell’Irap, in questo senso, può rappresentare una via essenziale per stravolgere vecchi meccanismi e restituire nuovo ossigeno a famiglie e lavoratori”, spiega.

Anche il vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, in audizione sulla legge di Stabilità, ha avvertito che i lavoratori a basso reddito che scelgono di monetizzare il trattamento di fine rapporto sono destinati a ricevere assegni previdenziali troppo leggeri. La richiesta al governo: “Il provvedimento sia temporaneo”.

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