Turismo all’aria aperta: Governo e Parlamento ignorano campeggi e villaggi turistici. Esclusi dal dl rilancio e dal tavolo di crisi turismo presso il Mibact

Turismo open air

Il settore rivendica attenzione ed interventi urgenti ed è pronto a dichiarare lo stato di agitazione

 

Ancora oggi, dopo decenni di studi e di dichiarazioni pubbliche, la politica italiana sembra ignorare il comparto del Turismo en plein air. Secondo settore ricettivo nazionale, primo settore open d’Europa: 150.000 addetti, 10 milioni di turisti per 70 milioni di presenze, ed un fatturato di 5 miliardi di euro, espressi dall’open air nel 2019.

Se si aggiunge che anche nell’ottica di sostegno al settore turistico e rilancio delle attività produttive è prevalsa la medesima visione limitata che ha escluso gli emendamenti presentati dall’unica modalità turistica sostenibile presente sul nostro mercato, il quadro si aggrava e si definisce più chiaramente.

Si tratta di emendamenti necessari per il sostegno di un comparto che può e vuole contribuire alla ripresa economica del settore turistico nazionale:

  • non è stata riconosciuta la possibilità di avere il contributo a fondo perduto per i mesi di marzo, aprile e maggio;
  • non è stata riconosciuta la possibilità di usufruire del credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda indipendentemente dal volume di ricavi e compensi registrato nel periodo d’imposta precedente;
  • non sono stati previsti gli incentivi per efficientamento energetico, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici;
  • non è stata integrata la norma prevista per le esenzioni dall’imposta municipale propria-IMU.

Le Federazioni di rappresentanza della categoria – ASSITAI Confindustria, FAITA Confcommercio e ASSOCAMPING Confesercenti – hanno presentato un’istanza, tra gli altri, ai Ministri del Turismo, dell’Economia e dello Sviluppo economico ed ai Presidenti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato stigmatizzando l’accaduto, chiedendo che siano presentati, discussi ed accolti in aula gli emendamenti essenziali per la sopravvivenza ed il rilancio del settore ricettivo open air.

Si richiede, inoltre, l’immediata convocazione dei rappresentanti del turismo all’aria aperta al tavolo di crisi del turismo istituito presso il MiBACT, per superare una visione parziale e riduttiva della recettività turistica che nella migliore delle ipotesi è determinata da una scarsa conoscenza del settore turistico nazionale, delle sue articolazioni ed, in definitiva delle sue caratteristiche di diversificazione dell’offerta che ne costituiscono un punto di forza da valorizzare.

 

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