Ue: “Italia inadempiente” sul debito, a rischio procedura

Arriva il primo verdetto della Commissione europea sui conti pubblici dell’Italia, ed è negativo. Bruxelles ritiene l’Italia ‘inadempiente’ sulle regole del debito pubblico, e ritiene giustificata l’apertura di una procedura. Si tratta di un percorso mai applicato prima. Finora Bruxelles è intervenuta solo per raccomandare semplici procedure per deficit eccessivo.

Le valutazioni sono arrivate con il Pacchetto di primavera 2019 del semestre europeo. L’Italia non era l’unica sotto analisi in base all’articolo 126, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea: toccava anche a Belgio, Francia e Cipro. Ma il contestuale rapporto sul debito della Penisola ha evidenziato elementi critici. “Nel caso dell’Italia – si legge – l’analisi suggerisce che sul criterio del debito vada considerata non adempiente e che è quindi giustificata una procedura per disavanzi eccessivi per il debito”.

La Commissione europea rileva che l’Italia ha mostrato una deviazione sul rapporto debito-Pil del 2018 pari a 7,5 punti percentuali rispetto al livello previsto. E prevede ulteriori sforamenti per 9 punti percentuali sul rapporto debito-Pil 2019 e 9,5 punti sul 2020.

A partire da oggi per l’Italia si apre una ‘finestra’ di circa un mese per trattare con Bruxelles e dimostrare buona volontà. In pratica i governi europei avranno tempo fino a luglio per decidere sulla raccomandazione ‘tecnica’ della Commissione. Della questione discuteranno i ministri delle Finanze dell’area euro e della Ue nel doppio appuntamento Eurogruppo-Ecofin del 13 e 14 giugno a Lussemburgo, ma la sede in cui i governi prenderanno una decisione è quella dell’Ecofin, del 9 luglio, a cui spetta la parola finale sull’avvio della procedura.

 

 

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