Ue: l’Italia cresce ma serve continuità su riforme

Per Bruxelles: “le prospettive rimangono moderate”, a causa del “limitato potenziale di crescita dell’economia italiana”

L’Italia rimane il fanalino di coda della Ue in termini di Pil, ma cresce e continuerà a farlo se mantiene il timone dritto sulle riforme e il suo bilancio a posto. Questo il messaggio che arriva dalla Commissione europea che ha reso noto le sue stime economiche d’inverno.

Secondo Bruxelles, la crescita dell’Italia, confermata all’1,5% nel 2017, si attesterà ancora all’1,5% nel 2018, prima di scendere al 1,2% nel 2019 a causa soprattutto dell’allentamento del Qe da parte della Banca Centrale europea.

La Commissione si spinge oltre e aggiunge che le prospettive di crescita dell’Italia nel 2018 e 2019 potrebbero migliorare grazie a una ripresa più forte del previsto. A condizione, precisa la Ue, che il governo italiano “continui a attuare le riforme favorevoli alla crescita già adottate e prosegua politiche di bilancio prudenti”.

Sulle prospettive di recupero del 2018 e 2019 inoltre, pesano anche “rischi al ribasso interni legati in gran parte alla situazione ancora fragile del settore bancario italiano”.

Le stime di Bruxelles, anche se positive, continuano a segnalare che l’Italia rimane in coda alla classifica dei paesi di Eurolandia in termini di Pil, mentre nell’intera Unione solo la Gran Bretagna fa peggio. Ma la ripresa c’è, certifica Bruxelles, e l’economia italiana “continua a beneficiare del miglioramento ciclico globale e di una domanda interna più forte”.

Nel 2017 “la domanda interna è rimasta il principale motore della crescita”. Gli investimenti sono stati rafforzati grazie a “condizioni di finanziamento favorevoli e crediti di imposta”, insieme a una “ripresa marcata delle esportazioni di beni e servizi”, dice il testo delle previsioni.

Nel 2019 la crescita dovrebbe rallentare al 1,2%, in particolare a causa dei bassi tassi di crescita potenziale di lungo periodo.

“Le prospettive di crescita rimangono moderate”, a causa del “limitato potenziale di crescita dell’economia italiana”.

Le buone notizie riguardano tutta Eurolandia, con i 19 che dovrebbero crescere in media del 2,3% quest’anno e del 2% il prossimo, segnala la Commissione. Un dato medio pressoché rispecchiato nelle previsioni per la locomotiva Germania, il cui Pil dovrebbe aumentare del 2,3% nel 2018 e del 2,1% nel 2019, mentre si calcola che la Francia che crescerà del 2% e dell’1,8%. A fare meglio la Spagna il cui Pil si incrementerà del 2,6% quest’anno e del 2,1% il prossimo.

Per la Commissione, l’Unione Europea a 28 dovrebbe crescere del 2,3% quest’anno e del 2% il prossimo.

“La ripresa è tornata solida, ed è una crescita destinata a durare”, dice il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici secondo cui si tratta di una “crescita che contribuisce a creare nuovi posti di lavoro, questa è una buona notizia. La riduzione della disoccupazione è lenta, per questo serve una crescita costante”.

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