Vendite, Confesercenti: lieve ripresa non basta a riportare in positivo un anno da dimenticare

Calo dei consumi sta bloccando anche il Pil. Al governo chiediamo manovra che restituisca fiducia

Il dato di ottobre sulle vendite del commercio al dettaglio segnala una lieve ripresa rispetto alle dinamiche che si erano registrate a settembre, sia rispetto al mese precedente che rispetto all’anno e questo anche per le diverse forme distributive, grandi e piccole superfici.

È quanto si legge in una nota di commento delle stime diffuse dall’Istat di Confesercenti.

Ciononostante, il miglioramento del mese non basta a far virare in positivo un anno nel complesso deludente, poiché se si guardano le variazioni complessive dei mesi da gennaio ad ottobre in volume il quadro cambia: la variazione complessiva, in volume, è infatti pari a – 0,4%. Inoltre, se per la grande distribuzione stimiamo, in volume, una crescita dello 0,3%, per le imprese operanti su piccole superfici si evidenzia una caduta di 1,8 punti percentuali mentre prosegue, inarrestabile, la crescita del commercio online: oltre il 12% anche in volume, sempre in questi 10 mesi.

Il dato ormai quasi acquisito, salvo grandi sorprese nei due mesi mancanti alla chiusura d’anno, delinea dunque una situazione in cui le piccole imprese si avviano a perdere un altro 2% di vendite. Una flessione che si inserisce in un quadro negativo per i consumi il cui declino, insieme alla marcata contrazione degli investimenti, è indicato dall’Istat tra le cause principali dell’arretramento del Pil nel terzo trimestre dell’anno.

“Le famiglie e le imprese hanno bisogno di ritrovare la fiducia, commenta la Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise. Dissipare il clima di incertezza – aggravato dagli stop and go sui provvedimenti della manovra – è una condizione fondamentale per il rilancio della domanda interna. Per questo chiediamo al Governo, e lo ribadiremo domenica al Vice Premier Matteo Salvini, di dare precedenza ad investimenti per la crescita e all’alleggerimento del fisco, per ridare finalmente fiato al potere d’acquisto delle famiglie e stabilità alle imprese: una spinta necessaria e decisiva per rafforzare lo sviluppo”.

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