Vittorio Messina: “Senza piano straordinario, industria turistica rischia decimazione da pandemia”

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L’intervento del presidente di Assoturismo in audizione in Senato

“Ormai è un dato di fatto che il turismo sia uno dei settori maggiormente colpiti dall’emergenza sanitaria e sicuramente lo sarà nel prossimo futuro: senza un vero piano di sostegno, la nostra industria turistica nel complesso rischia di uscirne decimata”.

Così Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo è intervenuto in audizione in Commissione Industria a Palazzo Madama, in merito ai sistemi di sostegno e di promozione dei servizi turistici e le filiere produttive associate alla valorizzazione del territorio.

“Il turismo internazionale è assente da marzo – ha spiegato Messina – così come manca il turismo leisure e business travel, e non si potrà contare sul turismo scolastico, i congressi ed eventi sono stati nuovamente sospesi, la domanda turistica interna si è arrestata anche in conseguenza delle ultime notizie sui contagi: tutto questo arrecherà ulteriori enormi danni agli operatori del settore”. “Inoltre, ha aggiunto,  si deve sottolineare che il comparto è caratterizzato da forte diversificazione nelle tempistiche di fatturazione tra gli operatori, distinzione dovuta alla stagionalità e alla tipologia dei servizi offerti”.

“Il Dl Agosto – ha detto Messina – ha introdotto alcune importanti novità per il sostegno del settore. Ma occorre fare di più: nella prossima Legge di Bilancio, occorrerà immettere nuova liquidità nel sistema non tramite nuovo indebitamento, bensì attraverso sostegni a fondo perduto e investimenti mirati che consentano di traghettare le imprese e le professioni turistiche verso la ripresa; così come è fondamentale semplificare i processi per la fruizione dei crediti previsti. Interventi che non possono convogliati solo su alcuni anelli della filiera, ma vanno estesi a tutte le realtà produttive del settore turistico: dagli alberghi agli stabilimenti balneari, dagli animatori nei villaggi alle partite Iva, alle guide turistiche, agli NCC, fino a bar e ristoranti.

“Come abbiamo sottolineato nel corso degli Stati Generali di giugno – conclude il Presidente – nel prossimo futuro occorrerà concentrarsi su come declinare il “fare turismo” nel nostro Paese una volta passata questa emergenza. Secondo Assoturismo va messo in campo un vero e proprio “Piano Straordinario per il Turismo” senza partire da zero: nel 2016 il Governo varò il Piano Strategico di Sviluppo del Turismo a valere fino al 2022. Una cornice importante che conteneva molti obiettivi ed azioni condivisibili, seppur con dei limiti dovuti alla mancanza di risorse. Certamente il programma dovrà essere rivisto in profondità, soprattutto perché oggi la crisi è incisiva e diffusa, ma alla base l’ottica di rilancio è sicuramente condivisibile: un insieme integrato di azioni, articolate per un periodo medio-lungo, che permetta alle imprese e alle professioni turistiche di riqualificarsi, investendo in formazione e tecnologia col supporto di incentivi ed investimenti pubblici”.

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