Ddl concorrenza, Parity Rate, Albonetti: “Una scelta che premia la libertà di mercato”

Ora il governo si concentri su tassa di soggiorno e sul piano di incentivi a sostegno del turismo nazionale”

“Finalmente una scelta che ha premiato la libertà di mercato. Un mercato che la richiede fortemente e che ha fatto proprio della libertà tariffaria, ove possibile, la sua forza”.

Così il presidente di  Assoturismo- Confesercenti  Claudio Albonetti  commenta l’approvazione da parte dell’Aula della Camera del provvedimento, da tempo richiesto con forza dall’Organizzazione al Governo ed a tutte le Forze Parlamentari, che consente agli hotel di praticare prezzi più bassi rispetto alle offerte degli intermediari online, come Booking.com. La norma annulla, in definitiva, le odiose clausole che vietavano agli albergatori di praticare alla clientela finale prezzi a condizioni migliori rispetto a quelli applicati dalle stesse imprese tramite intermediari terzi, premiando non solo gli imprenditori delle strutture ricettive, ma anche e  soprattutto il consumatore finale che potrà avere la possibilità di ottenere la migliore tariffa sul mercato digitale.

“Siamo sulla buona strada – sottolinea Albonetti – ma per realizzare un reale cambiamento resta il problema della tassa di soggiorno che va  trasformata da gabella medievale in vera tassa di scopo. L’Italia prenda esempio dalla Francia, da Parigi in particolare. Nella capitale francese,  guidata dal sindaco Anne Hidalgo, in seguito ad un accordo tra  Comune, Airbnb e gli altri principali portali on line, il gruppo californiano si è impegnato  a prelevare direttamente la tassa di soggiorno sul conto corrente dei turisti: 0,83 euro a notte che verranno riversati nelle casse del Comune. Si tratta di un accordo che potrebbe essere esteso anche alle destinazioni turistiche italiane, garantendo  possibili nuovi vantaggi anche per le nostre categorie ricettive,  costrette a subire una concorrenza sleale dai tanti esercenti abusivi che utilizzano le piattaforme online per vendere camere o posti letti senza autorizzazione.

“Dopo la parity rate, chiediamo dunque al Governo – conclude il presidente di Assoturismo –  di trasformare la tassa di soggiorno in una tassa destinata a favorire servizi e infrastrutture turistiche,  incentivando accordi con noi operatori del settore per implementare quelle innovazioni strutturali che da tempo chiediamo. Al turismo nazionale servono risposte vere”.

 

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