Turismo, Assoturismo: “occorre un piano per il rilancio del Sud, puntare su turismo sociale, destagionalizzazione e lowcost”

Veduta della spiaggia di Silvi Marina arch Lubrani

Claudio Albonetti, Presidente Assoturismo-Confesercenti: “Situazione grave per il lavoro e le economie locali: al sud nei primi sei mesi hanno chiuso tre imprese dell’alloggio ogni due giorni. I Ministri e i Presidenti delle Regioni del Sud diano un concreto segnale e non si limitino a politiche di annuncio, ormai si rischia la desertificazione e la crisi irreversibile del sistema turistico meridionale”

 

Il turismo nelle regioni del Sud d’Italia paga in un sol colpo un prezzo alto alla crisi, alle carenze infrastrutturali ed alla mancanza di un progetto nazionale di promozione del nostro Paese nel quale sia ben presente la valorizzazione del patrimonio naturale ed culturale del Sud. La vacanza va intesa ormai più come un diritto che come un lusso per pochi, e gli imprenditori di Assoturismo lanciano il progetto Sud Italy, sociale e low cost.

“Il turismo non sia solo fatto mediante i tweet”- dichiara Claudio Albonetti, Presidente Assoturismo-Confesercenti,  che fa proposte concrete ai Ministri Bray, Trigilia ed ai Presidenti delle regioni del Sud. “Lanciamo un forte appello al Ministero ed alle Regioni perché  condividano un piano di sviluppo e di promozione – commenta il Presidente nazionale – per garantire una più lunga stagionalità e per offrire opportunità reali anche alle fasce meno abbienti attenuando le loro difficoltà di ordine economico. In tal modo si offrirebbero importanti occasioni di lavoro all’asfittico turismo interno, soprattutto nei periodi di destagionalizzazione. Si tenga presente – afferma Assoturismo – che lo scenario dei primi mesi del 2013 è davvero allarmante  e che in realtà la stagione estiva può concludersi con perdite di fatturato mai registrate in passato”.

“Nei primi sei mesi dell’anno hanno chiuso nel sud tre imprese dell’alloggio ogni due giorni. E va peggio per le imprese di ristorazione, che scontano 146 chiusure al mese, circa 5 al giorno.  Ecco perché – prosegue Albonetti – chiediamo al governo ed ai Presidenti delle Regioni del Sud Italia  iniziative urgenti, e che questi territori vengano candidati in modo efficace a mete low cost e di turismo sociale”.

“Il Meridione deve saper andare oltre la stagionalità ed aggiungere ai flussi tradizionali anche quel valore aggiunto che può derivare dalla valorizzazione del turismo sostenibile e sociale – continua Albonetti – e di conseguenza ci appelliamo ai Presidenti delle Regioni meridionali affinché condividano un progetto per il rilancio del Sud in chiave di destagionalizzazione”.

Albonetti si domanda che fine abbiano fatto i fondi del Poin che avevano previsto un investimento di circa 50 milioni di euro. “Lo Stato li aveva avocati a sé, ora si recuperi il tempo perduto e si condivida con il Ministro della Coesione Territoriale, Carlo Trigilia, la possibilità di utilizzarne almeno una parte per dar vita a questo progetto che possa garantire un concreto sostegno alla filiera turistica meridionale”.

“Se le previsioni 2013 segnano una netta flessione secondo i sondaggi eseguiti , con l’eccezione per le località turistiche mature e le strutture di lusso, non vanno ignorate le difficoltà per i turisti  stranieri a raggiungere le località del Sud, contribuendo così ad acuire gli effetti negativi della crisi economica che sta già mietendo molte vittime tra i piccoli operatori ricettivi e della filiera”.

“Bisogna andare oltre la crisi, pianificare strumenti in grado di rilanciare il Sud come è stato fatto con successo in Spagna e in altri Paesi”, conclude Albonetti. “Si vada oltre la mera programmazione regionale, con iniziative molto spesso discutibili e disarticolate, e si condivida un percorso complessivo che rilanci e riqualifichi l’intero territorio, ridando speranza ad operatori e lavoratori del settore”.

 

 

 

Roma 25 luglio 2013

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