Autostrade. Faib, Fegica e Anisa contestano ritardi e contraddizioni che mettono a rischio il pubblico servizio. Il Ministro Delrio chiamato a rispondere in Parlamento

autostradaLe Federazioni dei gestori autostradali, Faib, Fegica e Anisa, con una nota congiunta hanno contestato ai Ministri, Guidi e Delrio, e ai Presidenti di Aiscat e Unione Petrolifera, Palenzona e Spinaci, “una serie di ritardi e contraddizioni che, inevitabilmente, hanno prodotto e stanno producendo…… il venir del “pubblico servizio che, come recita la Legge, deve essere garantito con continuità e regolarità a favore dei cittadini.”
Le Federazioni sostenendo “La nebulosità di alcune “prescrizioni” contenute nel Decreto Interministeriale del 7 Agosto 2015” hanno confermato “le azioni in sede di Magistratura amministrativa per veder annullare le parti più critiche del richiamato Decreto” e precisato che “inviteranno i Gestori associati a non procedere alla riconsegna degli impianti nel caso di gara congiunta a “guida ristoro” nel caso in cui il precedente Gestore non venga confermato; a non riconsegnare gli impianti destinati alla chiusura per i quali, in applicazione del pubblico servizio, continueranno l’esercizio anche ricorrendo, laddove ci fosse il rifiuto del precedente affidatario, al “libero mercato” per approvvigionarsi.”
Infine, Faib, Fegica e Anisa, sul pubblico servizio da garantire in Autostrada, hanno evidenziato come nel caso Tamoil, la petrolifera “a seguito di accordi extragiudiziali e individuali con alcuni concessionari ha chiuso, unilateralmente, nel corso degli ultimi due anni alcuni impianti che, oggi, i medesimi concessionari stanno rimettendo a gara per un nuovo affidamento (cui partecipa anche Tamoil) con evidente e palese violazione del pubblico servizio che, come è noto, non può essere piegato agli interessi di una parte” riservandosi “di promuovere un giudizio di merito anche su queste vicende qualora non intervenga un chiarimento complessivo sull’intera vicenda ed i diritti dei Gestori non vengano riconosciuti e rispettati.”
Sulla questione è intervenuta anche un interrogazione parlamentare dell’On. Squeri che ha chiesto ai Ministri Delrio e Guidi di sapere:

• quali iniziative di competenza intendano intraprendere affinché l’Autorità di regolazione dei trasporti, di cui all’aAticolo 37 del Decreto-Legge 6 dicembre 2011, n. 201, sia messa nelle condizioni di stabilire gli schemi secondo i quali espletare le procedure competitive in aree autostradali in concessione, così come tassativamente previsto dall’Articolo 17 della Legge n. 27 del 2012;

• quali iniziative intendano assumere affinché sia evitato il contenzioso appena avviato presso i competenti Tribunali Amministrativi Regionali che rischia di ingenerare gravissime conseguenze sia sotto il profilo della tutela del servizio pubblico, della regolarità e della continuità del medesimo servizio e della mobilità dei cittadini, sia sotto il profilo del danno economico e della tutela degli investimenti effettuati dagli operatori coinvolti nel settore e dei livelli occupazionali esistenti;

• quali iniziative intendano assumere per garantire che già nei meccanismi di gara, nei criteri di aggiudicazione dei nuovi affidamenti e, di conseguenza, nei contratti di affidamento dei servizi sia tassativamente previsto l’obbligo al rispetto anche del quadro normativo vigente relativo alla distribuzione dei carburanti (- Legge n. 1034 del 1970, Decreto Legislativo n. 32 del 1998, Legge n. 496 del 1999, Legge n. 57 del 2001, Legge n. 27 del 2012 -) in particolare avuto riguardo alla «continuità gestionale» e all’esercizio delle attività collaterali cosiddette «sottopensilina» e di «sosta veloce».

All’interrogazione ha risposto, in maniera non esaustiva, il Ministro Delrio con risposta scritta pubblicata venerdì 4 marzo 2016 sostenendo che ai sensi del Piano di ristrutturazione, le aree chiuse saranno 25 e tali chiusure sono limitate alle previsioni delle Società concessionarie relativamente alle aree con erogati inferiori a 2 milioni di litri annui e fatturati relativi ai prodotti principali inferiori a 750.000 euro annui, rispettando l’interdistanza minima tra impianti non superiore a 50 chilometri, al fine di garantire un adeguato servizio all’utenza. Saranno inoltre previste misure al fine di ridurre i casi di chiusure, ad esempio prevedendo la sensibilizzazione dei concessionari autostradali per la riduzione dei canoni di subconcessione. Per quanto riguarda l’implementazione della modalità dei servizi all’utenza, ai sensi delle misure di ristrutturazione della rete è prevista, tra le altre cose, l’implementazione dei servizi self-service di distribuzione dei carbolubrificanti e del servizio ristoro, in particolare durante l’orario notturno, ma sempre con la presenza di personale nell’area, nonché l’implementazione dell’utilizzo dei carburanti alternativi, ampliando l’offerta della ricarica elettrica e della distribuzione del carburante metano per autotrazione. Il Ministro ha poi ricordato che le Associazioni dei gestori dei servizi di distribuzione di carbolubrificanti nelle aree di servizio oggetto del Piano in questione hanno instaurato giudizi contro il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dello Sviluppo Economico avanzando in alcuni casi istanze di sospensiva cautelare del Decreto, istanze rigettate dal TAR Lazio, vista anche la delicatezza della problematica connessa, fissando le relative udienze ai mesi di aprile e maggio 2016.

– Leggi la Nota delle Associazioni dei gestori

– Leggi l’Interrogazione di Squeri

– Leggi la Risposta del Ministro 

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