I nuovi retisti e il futuro della rete, razionalizzare per crescere

benzinaIn un Paese sempre più differenziato nelle scelte d’acquisto non ci sono formule commerciali in conflitto tra loro

L’intervento del Presidente Landi riportato da Quotidiano Energia

di Roberto Degl’Innocenti

“Razionalizziamo la rete carburanti, chiudiamo gli impianti incompatibili e insicuri”. E’ ormai un imperativo categorico, ha osservato ieri Martino Landi, Presidente della Faib, parlando a margine del Convegno “Nuovi retisti e il futuro della rete: adeguarsi alla trasformazione”, organizzato da Staffetta Quotidiana nell’ambito di Oil&NonOil a Verona.
Solo attraverso la razionalizzazione la rete del futuro, quella grande realtà di imprese vecchie e nuove che potranno sostituirsi nel tempo alle multinazionali in ritirata dallo stivale, potrà dare una risposta efficace al mercato. Perché a poco serve il luddismo contro la Gdo: gli impianti Enercoop crescono perché il mercato li premia. Ma non ci sono formule commerciali in conflitto fra loro, in un Paese sempre più differenziato nelle scelte d’acquisto, c’è spazio crescente anche per il servito. I gestori saranno gli attori protagonisti della ripresa delle tradizionali compagnie, quelle che rimarranno nel territorio a gestire anche la rete e che puntano sugli impianti a doppia modalità per fare quota di mercato senza trascurare la profittabilità. E i gestori sono pronti, per dare il loro contributo ma anche per ottenere l’adeguato riconoscimento del loro lavoro. Tutti temi questi emersi dall’animato dibattito. In una rete fotografata ieri dal palco da Orietta Maizza, Responsabile dell’Osservatorio Prezzi del MiSE, c’è insomma spazio per tutti. Per i nuovi e giovani imprenditori che guidano le reti private, rappresentati al Convegno da Andrea Salsi (Presidente Assopetroli) e da Nicola Cavatton (Costantin), per la Gdo (rappresentata al Convegno da Luca Rossi di Energya e guida dello sviluppo dei punti vendita Enercoop), ma anche per i gestori, che nella rete di domani sapranno creare un mercato crescente nel servire carburanti e dare valore aggiunto alle stazioni delle tradizionali reti a marchio della compagnie. Non è stato detto nel corso del dibattito, ma su tutto emerge chiara e forte una priorità, sottolineata appunto a margine dell’iniziativa da Landi: razionalizzare, chiudere gli impianti incompatibili e insicuri. A cui viene da aggiungere: chiudere per far crescere una rete sana e moderna, per dare al mercato che cambia non solo prezzo, ma anche servizio.

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