Pensioni: 30 anni di contributi per 15 mestieri esclusi da aumento

PNRR: Confesercenti domani alla Cabina di Regia a Palazzo Chigi; partecipa al quinto tavolo dalle 16.15 alle 17. 

È la proposta fatta dal governo ai sindacati. Confermata l’intenzione di mettere in campo nuovo meccanismo calcolo adeguamento età pensionabile ad andamento speranza vita

Il governo apre alle modifiche dei requisiti grazie ai quali i lavori gravosi potranno essere esentati dallo scatto a 67 anni nell’età di pensionamento dal 2019: gli anni di contribuzione necessari per poter accedere al beneficio infatti scendono da 36 anni a 30 mentre gli anni per i quali i lavoratori dovranno dimostrare di aver esercitato una attività gravosa passano a 7 su 10 rispetto ai 6 su 7 inizialmente previsti. Sarebbe questa, a quanto si apprende, la novità che il governo ha presentato al tavolo tecnico sulle pensioni di questa mattina ai segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil.

Confermate invece le categorie di lavori gravosi esentati dal ritocco dell’età pensionabile, 15 e l’avvio di un nuovo meccanismo di calcolo dell’impatto delle aspettative di vita sull’età pensionabile dal 2021. Le categorie esentate dallo scatto dunque resterebbero 15: a quelle individuate per l’accesso all’Ape social, operai dell’industria estrattiva, conduttori di gru, macchine di  perforazione, conciatori, macchinisti ferroviari, camionisti,  professori di scuola pre-primaria, facchini, addetti alla pulizia,  ostetriche ospedaliere e assistenti per non autosufficienti si  aggiungono gli agricoltori, i siderurgici di secondo fuoco, i  marittimi e i pescatori. Il governo però non avrebbe fornito alcuna  stima sui costi rinviando la partita finanziaria all’incontro politico del pomeriggio tra i leader di Cgil, Cisl e Uil e il premier Paolo Gentiloni.

Confermata anche la disponibilità a modificare il meccanismo di calcolo per stabilire quanto la speranza di vita allungherà negli anni il pensionamento dei lavoratori. L’esecutivo, infatti, ha aperto alla possibilità di calcolare dal 2021 la speranza di vita come media del  biennio da confrontare con quella del biennio precedente che dunque potrà tenere conto anche dell’eventualità di un calo nelle aspettative di vita anche se in questo caso il nuovo adeguamento all’età pensionabile si ‘scaricherebbe’ sul biennio successivo, cioè 4 anni dopo la rilevazione. L’età di pensionamento inoltre non potrà mai scendere, semmai si bloccherebbe sull’età prevista dall’ultimo aggiornamento.

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