Fisco: Delrio, spending review di 32 miliardi in tre anni per tagliare le tasse

“Finanzieremo il taglio di tasse prima di tutto come hanno fatto tutti gli altri Paesi: ristrutturando  la spesa. Noi lo faremo per 32 miliardi in tre anni, come nessuno ha  mai osato”. Risparmiare per abbassare le tasse. E’ questa la filosofia del governo illustrata in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ dal  sottosegretario Graziano Delrio che spiega come si articolerà il  lavoro fatto da Roberto Cottarelli: “Poiché il percorso di spending  l’abbiamo accelerato moltissimo, facendolo partire ad aprile, ma è  presumibile che nei primi mesi non dia risparmi di spesa, nel primo  anno è prevedibile che noi non avremo i 7 miliardi previsti”.

In questo caso “se anche l’Italia finanziasse i primi otto mesi  di taglio al cuneo attraverso quote importanti di spending, cioè 4-5  miliardi, più alcune entrate straordinarie, non sarebbe la fine del  mondo”. Gli strumenti non mancano, aggiunge Delrio. “Se in queste misure temporanee c’è da sfruttare anche un pezzo di flessibilità deficit/Pil, lo tratteremo”. Dal 2,6% del Pil al 2,8%? “Vediamo. Se ne avremo bisogno, nelle prossime settimane, nei prossimi mesi lo  tratteremo. Ma non è detto che ce ne sia bisogno: dipende  dall’intensità con cui facciamo la spending”.

“Il Fiscal compact – afferma il sottosegretario – sarà  applicabile a tre anni dall’uscita dalla procedura d’infrazione,  quindi nell’arco dei prossimi due anni. Al suo interno contiene regole che già oggi tengono conto della congiuntura economica dei Paesi,  rendendo gli obiettivi meno rigidi. Tutto questo è già scritto, non  lo dobbiamo trattare. Noi consideriamo che il Fiscal compact vada  preso per intero, non solo nell’obiettivo dei 50 miliardi presunti che l’Italia dovrebbe versare, ma anche nelle parti in cui si dice che l’entità di questo rientro dipende dalla congiuntura economica”.

Delrio non esclude, comunque, una rinegoziazione del Fiscal  compact. “Noi non vogliamo revisioni unilaterali di trattati o di  accordi, né vogliamo mettere in discussione che il rientro del debito sia una traiettoria necessaria e virtuosa. Però allo stesso tempo è  ovvio che, come è avvenuto per il rientro dal debito di Irlanda, Spagna, Grecia, quando sono stati fatti loro prestiti, esistono procedure di rientro più moderate a seconda dello stato dell’economia dei Paesi. Quindi non dobbiamo pensare che le regole del Fiscal  compact siano una gabbia non più negoziabile”.

Capitolo pagamenti della P.A.: “Abbiamo voluto presentare un ddl per rispettare il pareggio di bilancio. Non e’ stata mancanza di  coraggio ma rispetto della più corretta interpretazione. Quando si  sarà fatta la prima parte del percorso potremo trasformare il disegno di legge in decreto”. I pensionati, assicura infine Delrio, per ora non hanno nulla da temere. “Non intendiamo finanziare il cuneo con le  pensioni. Il tema non esiste nell’orizzonte di quest’anno. Potrà  esserci nell’arco dell’anno una valutazione politica circa il  contributo sulle ‘pensioni d’oro’, ma niente di più”.

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