Dl Semplificazioni: via libera definitivo dal Senato con 168 sì

senato audizione

Con 168 voti favorevoli, 23 contrari e 2 astensioni, l’Assemblea del Senato ha approvato in via definitiva il decreto Semplificazioni.

Nel passaggio parlamentare sono state introdotte novità sul Superbonus con la ‘correzione’ dell’ultima norma contenuta nel decreto aiuti e lo sblocco delle cessioni e gli sconti in fattura antecedenti al primo maggio di quest’anno.

E’ stato inoltre abolito il vincolo del ‘de minimis’ per le aziende che beneficiano dei crediti d’imposta contro il caro bollette. Si tratta, anche in questo caso, di una vera e propria correzione di un errore ‘materiale’ verificatosi nell’inserimento di un emendamento al dl aiuti, che avrebbe potenzialmente limitato di molto le aziende in grado di accedere ai ristori sul caro energia.

Novità anche sulla crisi d’impresa e le nuove soglie per far scattare le comunicazioni di Entrate e Inps: le imprese non saranno più ritenute a rischio insolvenza se il loro debito con l’Erario è inferiore al 10% del loro volume d’affari. Stop quindi a segnalazioni per debiti Iva anche di poco superiori a 5mila euro. La soglia viene agganciata al volume d’affari o scatta per debiti superiori a 20mila euro.

Via libera allo snellimento delle misure fiscali per il terzo settore, a partire dalla definizione dei costi che determinano il confine tra attività commerciale e non commerciale determinando quindi il diritto o meno alle agevolazioni pubbliche.

Stop invece alla stampa di registri contabili, libri giornale e inventari, che potranno essere tenuti e conservati con sistemi elettronici e su qualsiasi supporto.

Sarà possibile utilizzare il modello F24 per qualsiasi pagamento, anche per quelli che utilizzano ancora la carta sull’F23.

Viene inoltre previsto l‘obbligo per l’amministrazione finanziaria di comunicare la conclusione – e non più solo l’avvio – di attività istruttorie di controllo a carico del contribuente.

Corretto infine un altro ‘errore’ sulla revisione della base imponibile Irap: nella compilazione della dichiarazione di quest’anno imprese e professionisti potranno non tener conto delle nuove regole sul peso dei lavoratori a tempo e potranno dedurre il costo dei lavoratori con disabilità assunti a tempo indeterminato da enti del terzo settore o da strutture della pubblica amministrazione.

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