Anziani: Fipac Confesercenti, in 5 anni 3.000 episodi di abusi in case di riposo, 1.000 vittime

È quanto emerge dal dossier “Quelle case senza amore”, presentato a Roma

È in aumento il fenomeno degli anziani maltrattati: negli ultimi due anni è stata sequestrata o chiusa una casa di riposo ogni tre giorni. Dal 2013 al 2018 sono oltre 1.000 le vittime accertate e 3.000 gli episodi di violenza denunciati, di cui 300 nella sola struttura di Borgo d’Ale nel Vercellese.

È quanto emerge dal dossier “Quelle case senza amore”, realizzato da Fipac Confesercenti e presentato questa mattina a Roma. Truffe, violenze, abusi psico-fisici sono fenomeni molto frequenti nelle strutture che accolgono gli anziani, una tragedia figlia dell’alto tasso di illegalità e abusivismo del settore. Si tratta quasi sempre di strutture private, di residenze sociali, alcune addirittura in convenzione con il SSN, altre palesemente abusive. Il quadro che emerge dalla ricerca indica nelle precarie condizioni in cui sono costretti a lavorare gli infermieri e gli assistenti sanitari, con turni massacranti e stress, una delle maggiori cause di criticità. Dal 2010 al 2016 i posti letto convenzionati sono diminuiti di circa il 20% e si sono stabilizzati in circa 250.000 unità, mentre gli anziani non autosufficienti sono cresciuti dieci volte di più. Numeri che fanno dell’Italia il fanalino di coda in Europa sul fronte delle strutture specializzate per l’accoglienza di anziani non autosufficienti.

Negli ultimi anni, i Nas, il Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute, hanno portato avanti, in accordo con il Ministero della Salute, un’intensa attività di controllo sul territorio nazionale. Il bilancio finale ha riportato un quadro impietoso, che conferma l’immagine deprimente, dipinta dalla cronaca, dei servizi sociosanitari e assistenziali per gli anziani. Dai dati forniti in esclusiva dai NAS dell’Arma dei Carabinieri a Fipac Confesercenti, emerge che, negli ultimi venti mesi – gennaio 2017-agosto 2018 – il 29% delle strutture controllate è risultato non conforme. Complessivamente, le indagini dei carabinieri hanno riguardato 3.392 residenze, di cui 971 sono state ritenute inadeguate. I controlli hanno portato all’arresto di 17 persone, 623 sono state segnalate all’autorità giudiziaria e altre 695 alle autorità amministrative. In tutto sono state erogate 2.343 sanzioni (di cui 1.099 penali e 1.244 amministrative), per un valore totale di oltre 822mila euro.

La giungla di irregolarità si concentra soprattutto nelle cosiddette strutture socioassistenziali: su 2.978 controlli complessivi, ben 906 (quasi il 30%) sono state trovate non conformi. L’incidenza dell’irregolarità, invece, scende al 17% nel caso delle RSA (67 strutture non conformi su 414 controllate). Quindi, l’ufficialità dei numeri conferma la gravità di situazioni ciclicamente denunciate nelle prime pagine dei notiziari.

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