Autostrade, Autorità Regolazione Trasporto: per le gare tutto rinviato a maggio

Faib: adesso si riformi il decreto interministeriale

L’autorità di regolazione dei Trasporti ha prorogato, con delibera 28/2022, al 31 maggio 2022 la conclusione del procedimento previsto dalla delibera n. 77/2021 di conclusione del procedimento per la definizione degli schemi dei bandi relativi alle gare cui sono tenuti i concessionari autostradali.

È quello che le Federazioni dei gestori autostradali avevano chiesto con una nota unitaria dapprima alla stessa ART e successivamente ai Ministeri competenti.

L’Autorità di regolazione dei trasporti prende atto che “la tempistica complessivamente necessaria per il completamento delle attività di competenza non risulta compatibile con il termine del 28 febbraio 2022 previsto per la conclusione del procedimento dalla citata delibera dell’Autorità n. 77/2021” come avevano già evidenziato Faib Fegica e Anisa nella nota del 20 gennaio scorso all’Autorità e del 16 febbraio scorso in una nota rivolta ai Ministri Giovannini, Cingolani e Giorgetti.

Faib Fegica e Anisa nella nota ai Ministri competenti avevano messo in evidenza la loro grande preoccupazione in ordine al rinnovo ed all’aggiornamento del Decreto Interministeriale MIT/MISE del 7 agosto 2015, largamente scaduto a fronte del fatto innegabile che l’intervento di indirizzo politico avrebbe dovuto avere la precedenza di fronte alle drammatiche condizioni della rete, sia in termini strutturali che di volumi di vendita e standard qualitativi letteralmente crollati. Tale stato di emergenza era stato di fatto certificato dal DL n. 121/2021, convertito in L. 156/2021, che decretando la proroga di due anni degli affidamenti dei servizi vigenti, aveva rimandato l’avvio delle procedure di tutte le gare ad evidenza pubblica per guadagnare il tempo necessario per riformare in profondità il Decreto Interministeriale del 2015 che dunque è il punto di snodo di un intervento a tutto campo sulla rete Autostradale.

A fronte di ciò per Faib Fegica e Anisa non si poteva procedere ad una immotivata accelerazione- ad opera di ART- su basi che apparivano poco coerenti con il contesto della rete autostradale, con il rischio di mettere una pietra tombale sulle residue aspettative di ristabilire un quadro regolatorio complessivo finalizzato a restituire qualità, innovazione e competitività ai servizi carbolubrificanti sul segmento autostradale, nell’interesse esclusivo degli automobilisti, delle imprese e dei lavoratori.

Per questo le Associazioni dei gestori avevano evidenziato la necessità di un intervento politico e chiesto ai Ministri competenti di intervenire ed imprimere un indirizzo di riforma sostanziale al settore attraverso lo strumento proprio del Decreto Interministeriale che essendo scaduto andava – va – riformato, senza scorciatoie, arrivando a prospettare iniziative politico/sindacale di opposizione e di contrasto, tra cui la dichiarazione di un primo sciopero generale, comunque all’interno del codice di autoregolamentazione decretato dalla Commissione di Garanzia dello Sciopero nei Servizi Essenziali.

“L’obiettivo per le nostre imprese di distribuzione energia in autostrada – dice Antonino Lucchesi, Presidente Faib autostrade – rimane quello di garantire la corretta concorrenza, l’innovazione e la ristrutturazione della rete, l’aggancio agli obiettivi del PNRR e la diffusione di nuove energie, l’efficienza produttiva delle gestioni carbolubrificanti e delle attività commerciali e ristorative (cd. servizi “oil” e “non oil”), il contenimento dei costi per gli utenti, le imprese e i consumatori, condizioni di accesso eque e non discriminatorie alle infrastrutture delle reti. Sulla diffusione delle nuove energie, colonnine elettriche con potenza superiore ai 150 KWh, GPL GNL GNC idrogeno, da favorire ed accelerare, occorre fare attenzione a non creare nuove diseconomie e vincolare la distribuzione di esse alle aree di servizio in affidamento, senza duplicazioni che renderebbero difficile la gestione delle aree, la ripartizione degli oneri e degli spazi e la loro erogazione, salvaguardando il principio di unitarietà delle gestioni e del complesso quadro normativo di settore, senza ulteriori specificità, considerato che la legge 18 dicembre 1970, n. 1034, qualifica come pubblico servizio l’attività di esercizio degli impianti di distribuzione di carburanti sulla rete autostradale, soggetta al rilascio della concessione, principi ai quali devono conformarsi i criteri di rinnovo del decreto interministeriale a cui adesso occorre celermente lavorare”.

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