Censis, gli italiani aprono le proprie case e si inventano ricettività turistica

Ingenito (AIGO): serve maggiore attenzione al mondo dell’ospitalità diffusa

“Gli italiani aprono le proprie case ai turisti, non solo per necessità – integrando in tal modo il proprio reddito familiare fino a 5.000 euro come previsto dalla normativa fiscale – ma anche per valorizzare il patrimonio immobiliare che ha costi molto alti di gestione, sfruttando le poche opportunità possibili. Il dato emerso del rapporto CENSIS di 560.000 italiani che dichiarano di aver gestito una struttura ricettiva per turisti, come case vacanza o bed & breakfast, fotografa una realtà che meriterebbe un approfondimento ed un riscontro nelle statistiche ufficiali del turismo con una conseguente maggiore attenzione del Ministero competente”. A dichiararlo è Agostino Ingenito, presidente nazionale dell’AIGO Confesercenti, l’associazione dei bed & breakfast e dell’ospitalità diffusa.

“Le famiglie italiane si rendono sempre più conto della necessità ed opportunità di valorizzare il patrimonio immobiliare a fini turistici, garantendo quell’ospitalità diffusa che genera economia e valorizza i territori oltre che diversificare l’offerta ricettiva nelle località turistiche maggiori. Auspichiamo un supporto vero che possa costruire un percorso di maggiore sostegno verso una domanda turistica sempre più diversificata che preferisce l’offerta ricettiva alternativa”.

 

 

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