Confesercenti Siena: in bar e ristoranti anche i clienti siano responsabili. La Toscana segua l’Emilia sul distanziamento

Dopo l’uscita delle linee guida Inail, nuovo appello di Nannizzi: “da adottare il criterio del metro tra persone, anziché tra tavoli”

L’esempio dell’Emilia Romagna merita attenzione. L’adozione di norme sul distanziamento nei pubblici esercizi merita di essere preso in considerazione anche in Toscana”.

Così Leonardo Nannizzi, Presidente provinciale di Confesercenti Siena, rilancia l’appello che due giorni fa aveva fatto seguito alla diramazione da parte dell’Inail delle linee guida per la riapertura della ristorazione. Una serie di misure che aveva creato molto disappunto: regole inapplicabili, aveva detto Nannizzi, che riducono la capienza media dei locali ad un terzo di quella potenziale; di fatto un invito a stare chiusi. Ma ieri l’Emilia Romagna ha deciso di adottare criteri diversi, assumendo la distanza tra persone – anziché tra tavoli – come parametro da rispettare, puntando quindi sulla responsabilizzazione del cliente.

“E’ un orientamento che apprezziamo, e che va assolutamente assecondato – osserva oggi Nannizzi – è lo stesso approccio che normalmente vige sulla frequentazione dei pubblici esercizi da parte degli avventori, e che invece in questa emergenza è stato superato a svantaggio dell’esercente anche in relazione al rischio da contagio dei lavoratori che ricade sui titolari d’esercizio”.

Secondo il Presidente di Confesercenti Siena, è assolutamente necessario che anche la Regione Toscana si orienti in questa direzione: “non si tratta di abbassare la guardia – osserva Nannizzi – piuttosto di fare in modo che il peso della ripartenza e della responsabilità che questa richiede venga condiviso tra esercenti e consumatori. Confidiamo che il Governatore della Toscana possa far proprie queste indicazioni”.

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