Coronavirus: Fiesa Confesercenti, nessuna tensione su approvvigionamenti

 I nostri negozi sempre vicini ai cittadini, pronti a valorizzare i buoni spesa

Ad un mese dall’esplosione dell’emergenza Coronavirus, le imprese del dettaglio di vicinato alimentare, chiamate in prima linea  per rifornire i cittadini dei beni di prima necessità, ribadiscono la piena vicinanza al paese e la volontà di continuare a garantire il servizio di vendita dei prodotti alimentari, pur in una situazione difficile e avendo dovuto provvedere da soli a dotarsi dei DPI.

In questo mese di emergenza i negozi alimentari hanno garantito gli acquisti in sicurezza, rafforzando il tessuto di socialità delle comunità fortemente minato dalle misure di distanziamento sociale.  I piccoli negozi hanno svolto con passione e professionalità, a loro rischio, il servizio ai cittadini, garantendo la stabilità dei prezzi, il funzionamento delle filiere, la qualità, la consegna a domicilio.

I consumatori italiani hanno apprezzato il servizio reso, facendo registrare incrementi alle vendite al dettaglio per le carni, per l’ ortofrutta , per il pesce, per i generi vari.

Leggere flessioni si registrano, sebbene non dappertutto, nel settore della panificazione, dove il fenomeno della produzione casalinga di prodotti da forno, testimoniato dalla forte vendita di farine e lieviti al dettaglio, ha fatto riscoprire agli italiani il gusto delle preparazioni domestiche di torte, dolci, pizze, pani. Panificazione, dunque ,in leggera sofferenza.

Gli operatori del dettaglio alimentare raccomandano di continuare a mantenere la regolarità degli acquisti senza ricorrere a fenomeni di accaparramento che farebbero male al mercato e dunque alle imprese e, in ultima analisi, ai cittadini.

Si ricorda che l’Italia è autosufficiente in molti  settori come riso, vino, frutta fresca, pomodoro, uova e pollo con una buona produzione addirittura in eccedenza di ortofrutta. Abbiamo 107 prodotti DOP/IGP nel comparto ortofrutticolo e siamo leader europei nei prodotti a denominazione protetta. Produciamo grano duro per oltre il 75% e pasta per il 220% rispetto al fabbisogno interno,  mentre per i formaggi questa percentuale è pari al 134%. Non c’è dunque da temere per il nostro fabbisogno alimentare e i consumatori possono continuare ordinatamente e con la consueta regolarità a fare gli acquisti nel rispetto delle norme emanate dal Governo di favorire gli esercizi di vendita più vicini per limitare al massimo la mobilità e le uscite di casa. Valorizzare i buoni spesa varati dal Governo va nella direzione coerente delle misure di contenimento della diffusione del virus.

Le imprese alimentari sono pronte  a valorizzare i buoni spesa stanziati dal Governo. È quanto afferma in una nota la Fiesa Confesercenti, la Federazione degli esercizi alimentari di vicinato che ricorda che la rete costituita dalle  piccole imprese di commercio alimentare è presente su tutto il territorio nazionale e spesso rappresenta l’unico punto di riferimento per l’approvvigionamento dei beni  di prima necessità.

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