Credito, Vivoli: vigilare su conseguenze negative di Basilea IV

Solidarietà al mondo bancario, fortemente penalizzato dalle conseguenze ipotizzate dall’applicazione dell’accordo Basilea IV.

Credito, Vivoli: vigilare su conseguenze negative di Basilea IVE’ quanto dichiara il Presidente della Confesercenti Nazionale, Massimo Vivoli, in rapporto alle dichiarazioni del Presidente e del Direttore Generale dell’ABI su Basilea 4, riprese da alcune agenzie, dichiarandosi disponibile ad attuare iniziative di sensibilizzazione a tutti i livelli, italiani ed europei.

In particolare, il Presidente Vivoli segnala che la stretta dipendenza delle piccole imprese dal finanziamento bancario (in Europa, l’80% dei finanziamenti alle imprese è dato dal settore bancario) impone un’attenzione vigile da parte delle Autorità di Vigilanza europee affinché si tenga conto delle conseguenze negative di una richiesta di patrimonializzazione che è eccessivamente elevata e può indurre le banche non solo ad un minore finanziamento delle imprese stesse ma ad accentuare il perdurante effetto di credit crunch, che a fine agosto ’16 è pari a –2,8% per il totale delle imprese e a –3,7% per le famiglie produttrici, ovvero per le imprese fino a 5 dipendenti. Complessivamente, dal 30 novembre ’11 al 31 agosto ’16, la contrazione cumulata di prestiti alle imprese è stata pari a 143 miliardi di euro.

È da sottolineare, continua il Presidente, che da Basilea II del giugno 2011 a Basilea III del giugno 2015 il CET1 Capital è più che raddoppiato, e in questo quadro occorre attivare rapidamente il sistema comune di assicurazione dei depositi che è la terza gamba su cui deve muoversi la regolamentazione di Basilea.

L’eccessivo peso della regolamentazione, che avviene senza un’adeguata selettività di intervento in rapporto alle caratteristiche dei sistemi bancari europei, rischia di neutralizzare le peculiarità distintive del sistema di  credito italiano rispetto ai sistemi bancari internazionali, in cui la componente degli impieghi è strutturalmente più bassa di quella italiana, a tutto svantaggio del finanziamento alle piccole imprese.

La crescente richiesta di capitalizzazione in carenza di un avvio accelerato di forme di cartolarizzazione può determinare un trade-off tra regole e crescita, che rischia di penalizzare ancor più il sistema bancario e il sistema delle piccole imprese.

Occorre quindi, conclude il Presidente Vivoli, mettere al centro degli interventi una relazione ‘virtuosa’ tra banche e imprese nel segno di una convergenza che sviluppi le basi di una collaborazione in tutte le fasi del processo di erogazione del credito, valorizzando anche il ruolo dei confidi.

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