Crisi d’impresa e insolvenza, Rete Imprese Italia: “Apprezzabile, ma chiediamo più attenzione per le imprese individuali e il coinvolgimento delle associazioni”

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“Apprezziamo lo spirito della Delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Ne condividiamo, in particolare, la modifica terminologica che prevede la sostituzione del concetto di fallimento con quello di insolvenza, per offrire all’imprenditore onesto una seconda possibilità per accordarsi con i creditori e ripianare i debiti, come del resto prevede anche lo Small Business Act”. Lo ha dichiarato Daniele Vaccarino, presidente della CNA e di Rete Imprese Italia, nel corso dell’audizione di fronte alla Commissione Giustizia della Camera tenuta oggi per esaminare la proposta di legge 3671 bis.

“Entrando nel merito – ha aggiunto – una delle novità più rilevanti della riforma è l’introduzione di procedure di allerta e di composizione assistita della crisi, che assolvono l’importante funzione di far emergere tempestivamente lo stato di crisi di chi non sia nelle condizioni di adempiere alle proprie obbligazioni”.

“Per questo – ha continuato – è previsto il generalizzato obbligo per ogni imprenditore di istituire assetti organizzativi adeguati a rilevare per tempo la crisi e la perdita di continuità aziendale. A tal proposito abbiamo evidenziato la necessità di prevedere, in sede attuativa, la diversa situazione degli imprenditori individuali, per i quali sarebbe auspicabile gradualizzare l’obbligo di istituire tali assetti”.

“Con riferimento agli organi di composizione della crisi, potrebbe essere opportuno ampliare il novero dei soggetti autorizzati, sostanzialmente limitato a enti pubblici, università, camere di commercio e ordini professionali, alle organizzazioni imprenditoriali. Queste organizzazioni – ha concluso Vaccarino –  grazie alla capillare presenza a livello territoriale, alla stretta prossimità alla platea degli imprenditori e degli utenti, alla professionalità e terzietà, permetterebbero di amplificare quel grado di fiducia e familiarità con le imprese particolarmente utili in queste situazioni delicate”.

 

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