Debiti Pa, procedura Ue contro l’Italia

Nel mirino di Bruxelles i tempi del pagamento

La Commissione europea ha aperto la procedura d’urgenza di infrazione contro l’Italia, inviando al governo una lettera di messa in mora per la violazione della direttiva europea sui ritardi di pagamento entrati in vigore il 16 marzo 2013, su iniziativa del commissario Ue all’industria Antonio Tajani. La Commissione ritiene che l’Italia “non sta applicando la direttiva in modo corretto”.
La risposta del Governo non ha tardato ad arrivare: a parlare per primo è stato il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, che si è detto “sorpreso” in quanto “se c’è una cosa che è stata fatta dal governo è una decisa spinta proprio ai pagamenti delle Pa”.  ”C’è una notevole dispersione se si va a livello di governi locali nel pagamento dei debiti – ha aggiunto il ministro – ci sono alcuni Comuni che pagano in 15 giorni ed altri che pagano in più di tre mesi” ha aggiunto. “Stiamo lavorando per risolvere questa dispersione”.
Gli fa eco Graziano Delrio che ha spiegato che “i debiti della P.a. vengono pagati mano mano che vengono certificati, come prevede il decreto approvato dal governo Renzi”. “Siamo pronti – assicura – a pagarli da subito: non abbiamo problemi di pagamento”.
Sono ancora 180 i giorni che ci mette in media la Pa italiana a pagare le sue fatture, che salgono sino a 210 giorni per i lavori pubblici. La direttiva Ue – entrata in vigore in Italia, su iniziativa del governo Monti, il primo gennaio 2013 – prevede 30 giorni o al massimo 60 per alcuni settori come la sanità, e una mora dell’8% più il tasso della Bce quando il pagamento sfora i tempi previsti. La Commissione Ue, in base alle segnalazioni ricevute, ha riscontrato nella pratica un’applicazione non corretta della direttiva sui tempi, più pratiche scorrette su tassi di mora e rapporti d’avanzamento dei lavori pubblici finalizzati a ritardare i pagamenti.
Ora l’Italia ha due mesi per rispondere a Bruxelles e se non lo farà in modo soddisfacente l’iter dell’infrazione andrà avanti: è bene ricordare che, per il bilancio dello Stato, le sanzioni non sono gratis ma comportano un costo che per il nostro Paese arriva fino ad un massimo di 714mila euro al giorno.

 

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