Dl crescita, da Cdm via libera ‘salvo intese’

Rinviata la decisione sui rimborsi ai risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ll Consiglio dei ministri ha approvato il dl crescita con la formula ‘salvo intese’, per via della necessità di affinare le complesse ed articolate novità introdotte. Dalla rottamazione delle cartelle per multe e tasse locali alla revisione dell’Ires, dal superammortamento alla maggiorazione dello sconto Imu sui capannoni, dagli incentivi per l’edilizia al rifinanziamento del Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa. Sono queste alcune delle principali misure contenute, nel dl crescita approvato. Via libera anche alla norma del provvedimento che prevede uno stanziamento di 500 milioni di euro in favore dei comuni di tutta Italia per avviare opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e di sviluppo sostenibile sul territorio. Approvato anche lo stanziamento di 300 milioni per le Zes (Le Zone economiche speciali). Rinviata, invece, la decisione sui rimborsi ai risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie.

Ecco le principali misure:

– ROTTAMAZIONE CARTELLE ANCHE PER MULTE E TASSE LOCALI La rottamazione delle cartelle, già prevista per l’Erario, viene estesa agli enti territoriali. La norma prevede la possibilità per regioni, province, città metropolitane e comuni di disporre la definizione agevolata delle proprie entrate, anche tributarie, non riscosse a seguito di provvedimenti di ingiunzione fiscale notificati negli anni dal 2000 al 2017, stabilendo l’esclusione delle sanzioni. Gli enti territoriali avranno 60 giorni di tempo per procedere.

– STOP MINI IRES, TAGLIO AL 22% DAL 2019 Stop alla mini Ires e taglio immediato dell’aliquota al 22,5%. Lo sconto introdotta nella legge di bilancio che riduce l’aliquota Ires dal 24 al 15% viene sostituito con l’applicazione subito dell’aliquota agevolata al 22,5%, a partire dall’anno di imposta 2019, e poi al 21,5% per il 2020, al 20,5% per il 2021 e al 20% dal 2022. Lo sconto si applica sugli utili di esercizio reinvestiti in azienda, nei limiti dell’incremento di patrimonio netto a esclusione delle banche.

– IMMOBILI ENTI LOCALI IN PIANO DISMISSIONI Per rafforzare il piano di dismissioni immobiliari del governo viene esteso agli enti territoriali. Oltre l’80% dei beni cedibili risulta di proprietà degli enti locali.

– SCONTO IMU SU CAPANNONI SALE AL 50% Aumento progressivo della deducibilità dell’Imu sui capannoni dal reddito d’impresa e di lavoro autonomo, che passa dal 40% al 50% per il 2019 e dovrebbe salire al 60% nel 2020.

– SUPERAMMORTAMENTO Si prevede la reintroduzione da aprile fino alla fine del 2019 del superammortamento al 130% degli investimenti in beni strumentali a eccezione di autovetture, immobili, attrezzature di lunga durata e beni immateriali.

– PATENT BOX Eliminazione dell’obbligo di interpello per fruire del cosiddetto patent box, ovvero l’agevolazione fiscale sui redditi derivanti da beni immateriali i cui costi di sviluppo sono stati sostenuti in Italia.

– PROROGA CREDITO IMPOSTA R&S Prorogato per il triennio 2021-2023 il credito d’imposta in ricerca e sviluppo in scadenza a fine 2020. Il credito d’imposta è attribuito nella misura del 25% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti in attività di ricerca e sviluppo realizzati nei tre periodi d’imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2019.

– RIENTRO DEI CERVELLI E BONUS A CHI TORNA AL SUD Chi torna in Italia e trasferisce la propria residenza in una regione del Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia) pagherà le tasse solo sul 10% del reddito. Tra le misure per il rientro dei cervelli c’è l’incremento dal 50 al 70% della riduzione dell’imponibile per i rimpatriati che trasferiscono la residenza in Italia a partire dal 2020. Più agevolazioni per docenti e ricercatori italiani non iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero che tornano in Italia entro il 31 dicembre 2019.

– VENDITA BENI SU PIATTAFORME DIGITALI Rimodulazione progressiva della quota di investimenti qualificati da destinare ai Fondi venture capital e ai sistemi multilaterali di negoziazione, Per arrivare gradualmente alla percentuale del 3,5% introdotta con la legge di bilancio 2019.

– APPLICAZIONE DELLE RITENUTE NEI REGIMI FORFETTARI Introduzione dell’obbligo di applicazione di ritenuta per i datori di lavoro ammessi al regime forfettario.

– INCENTIVI PER VALORIZZAZIONE EDILIZIA Applicazione dell’imposta di registro e delle imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna per i trasferimenti di interi fabbricati a favore di imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare che, entro i successivi 10 anni, provvedano alla demolizione e ricostruzione degli stessi, anche con variazione volumetrica rispetto al fabbricato preesistente, nonché all’alienazione degli stessi.

– 100MLN PER FONDO GARANZIA PRIMA CASA Rifinanziamento di 100 milioni nel 2019 per il Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa. Il fondo concede garanzie, a prima richiesta, nella misura massima del 50% della quota capitale di mutui ipotecari di importo non superiore a 250 mila euro, connessi al solo acquisto, o all’acquisto con interventi di ristrutturazione con aumento della prestazione di efficienza energetica, di unita’ immobiliari non di lusso, da adibire ad abitazione principale del mutuatario, che non deve essere proprietario di altri immobili a uso abitativo. – PIR Rimodulazione progressiva della quota di investimenti qualificati dei Piani individuali di risparmio (Pir) da destinare ai fondi venture capital e ai sistemi multilaterali di negoziazione, per arrivare gradualmente alla percentuale del 7% (3,5% in strumenti finanziari ammessi alle negoziazioni sui sistemi multilaterali di negoziazione e 3,5% in quote o azioni di fondi per il venture capital) introdotta con la legge di bilancio 2019. riduzione della quota di investimenti qualificati da destinare alle Pmi dal 7% del totale dell’investimento all’1% dello stesso nel primo anno di applicazione, con un progressivo innalzamento verso il tetto del 7% negli anni a venire.

– MARCHIO STORICO Arriva la definizione di “marchio storico” e si istituisce un elenco dei brevetti e dei marchi storici al quale le imprese possono iscriversi. Con la misura viene introdotto anche il principio che la titolarità del marchio decade se il sito produttivo viene trasferito al di fuori del territorio nazionale.

 

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