E-cig, Fiesel Confesercenti: “Sentenza TAR conferma incostituzionalità imposta”

“La sentenza del TAR che sospende l’imposta del 58,5% al prezzo delle sigarette elettroniche sta a dimostrare come la norma, che in pochi mesi ha messo in ginocchio l’intero settore, sia considerata in contrasto con i principi di costituzionalità”. E’ quanto afferma Massimiliano Federici, presidente Fiesel Confesercenti.

“Una così pesante tassazione sul prezzo di vendita – aggiunge – ha infatti messo a rischio la libera concorrenza. La pronuncia del TAR che ne ha evidenziato i ‘profili di irragionevolezza’, ci porta a credere che quello che è stato strumentalmente definito come un prodotto di moda, possa finalmente essere rivalutato e messo in commercio nella giusta maniera”.

Secondo Federici, “equiparare le e-cig ai tabacchi lavorati e quindi alle sigarette, sottoponendole allo stesso regime restrittivo di autorizzazioni, produzione e distribuzione, è un errore. Sono prodotti diversi che hanno in comune solo il ‘fumo’. Vogliamo – ha sottolineato – che il prodotto venga studiato, sottoposto a norme che ne garantiscano la bontà e soprattutto venga riconosciuto come articolo con sue prerogative”.

Le azioni messe in campo dalle Organizzazioni di settore, per ultima, in ordine cronologico, la campagna promossa sulle pagine dei quotidiani nazionali con la richiesta d’attenzione da parte del nuovo Presidente del Consiglio e dei Ministri dell’Economia e della Salute, non hanno fatto altro che evidenziare una situazione paradossale creata dal Governo precedente.

Fiesel Confesercenti, Life ed Anafe Confindustria, in tutti questi mesi non si sono date per vinte ed hanno lavorato affinché la norma fosse rivista e fosse trovata una soluzione più giusta e più equa per proteggere il Made in Italy. Ed è con questo spirito che, compatte, hanno presentato ricorso e memorie ad adiuvandum al Tar.

“Adesso – conclude Federici – si resta in attesa della decisione della Corte Costituzionale, ma intanto possiamo tirare un sospiro di sollievo. Le imprese potranno continuare a commercializzare il prodotto alle stesse condizioni di prima e mantenere l’occupazione, sia sul lato produttivo sia su quello commerciale”.

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