Editoria, Federpubblicità: contributo di solidarietà non diventi una tassa occulta

soldi“Il contributo di solidarietà richiesto alle concessionarie per il finanziamento del Fondo Pubblico per l’Editoria è un ulteriore onere sul settore. Soprattutto, il timore è che si trasformi in una sorta di tassa occulta sulle imprese della pubblicità, da alzare a piacimento per ragioni di cassa”.
Così Nevio Ronconi, Presidente di Federpubblicità Confesercenti, commenta l’emendamento approvato dalla Commissione cultura, che prevede di destinare al Fondo pubblico per l’Editoria lo 0,1% del reddito di concessionarie, mezzi di comunicazione radio-tv e digitali e di chi effettua attività di intermediazione acquistando spazi sui mezzi per conto terzi, come i centri media e le agenzie di pubblicità. Il Fondo sarà ripartito al 50% tra Presidenza del Consiglio (stampa) e MiSE (emittenza radio-tv).
“È un intervento che non comprendiamo fino in fondo: l’editoria è in crisi, ma anche il settore della pubblicità sta vivendo un momento difficile. Ci sono imprese che navigano in cattive acque, per le quali il contributo è un aggravio non necessario, che si poteva tranquillamente evitare. Oltretutto molti dei soggetti interessati, che operano solo sul versante digitale, si troveranno a versare un contributo per finanziare rami dell’editoria a loro del tutto estranei. Capiamo le difficoltà e anche la necessità di intervenire a favore del sistema editoriale italiano: ma le risorse andrebbero prese dalla spending review, non alzando il prelievo sulle imprese”.

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