Fiarc/Fare presto: meglio scrivere falsità che dare conto della propria attività nel CdA della Fondazione Enasarco

Molti amici e colleghi, da alcuni giorni, ci rivolgono la stessa domanda: perché le altre liste – in particolare la coalizione intorno all’Usarci – invece di parlare di programmi, di futuro o di mostrare i risultati che hanno ottenuto governando l’ente da molti anni (sono sempre gli stessi) preferiscono la bassa polemica, la diffamazione e false rappresentazioni?

La verità è molto semplice: devono distogliere l’attenzione dal loro fallimento o peggio.

  • Gli agenti, i consulenti finanziari e i mediatori del credito come le aziende proponenti non devono sapere ad esempio che sul FIRR la realtà, ahinoi è questa: ciò che hanno votato la Fnaarc, la Uiltucs, la Fisascat Cisl, l’Ugl e l’Usarci in CdA della Fondazione è solo un anticipo del 10 per cento del depositato.

Ciò significa che, nella stragrande maggioranza dei casi, solo qualche centinaio di euro e nei casi più fortunati poco più di mille euro saranno erogati in favore dei richiedenti.

Alcuni esempi evidenziano questa previsione:

  • iscritti al Fondo FIRR: 57.000 (sono il 25%) con accantonamento dai 1.500 ai 5.480 euro per cui il 10% significa dai 152 ai 548 euro;
  • iscritti al Fondo FIRR: 23.000 (sono il 10%) con accantonamento dai 6.500 a 10.486 euro per cui il 10% significa dai 650 ai 1.000,00 euro;
  • iscritti al Fondo FIRR 24.000 (sono il 11%) con accantonamento dai 10.486 ai 20.000,00 euro per cui il 10% significa dai 1.040,00 ai 2.000,00 euro.

La delibera approvata dalla maggioranza prevede che: “Le anticipazioni saranno erogate nella misura del 10% nel più breve tempo possibile comunque entro il 31.12.2020”.

Se tutto andrà bene, insomma, per l’erogazione di una minima parte del FIRR (che sono poi soldi di noi agenti, che vanno però “liberati” dall’Ente) saranno passati almeno sei mesi (se non di più) dall’inizio dell’Emergenza Covid-19.

Altro che 450 milioni: si tratta di una presa in giro

  • Gli agenti, i consulenti finanziari e i mediatori del credito come le aziende proponenti non devono sapere ad esempio che sugli aiuti erogati dalla dichiarazione dello stato di emergenza Covid- 19 la realtà, ahinoi è questa: dopo oltre 5 mesi dalla prima delibera (aprile 2020) a fronte degli oltre 200 mila agenti la Fondazione ha accolto:
  • 12 domande per   Decesso Covid-19 per un totale di 96.000 euro
  • 173  domande per   Contagio da Covid- 19 per un totale di 173.000 euro
  • 1786  domande per   Calo provvigioni per un totale di 1.786.000 euro

Per il secondo bando, scaduto il 31/08/2020 sono pervenute più di n. 13.000 domande per lo stesso stanziamento di 2 milioni e cioè al massimo solo altri 2000 agenti avranno una risposta.

A CASA NOSTRA QUESTA SI CHIAMA UNA PRESA IN GIRO

E sono solo due “piccoli” esempi della loro attenzione verso gli iscritti alla Fondazione, ad una categoria che aveva bisogno di tutt’altra governance dell’Ente.

Tanto è che, nel CdA della Fondazione, non hanno neanche preso in considerazione, la proposta del nostro Presidente Marcianò, di avviare una riflessione unitaria affinché si individuassero le giuste correzioni alle scelte adottate dalla maggioranza (Fnaarc, la Uiltucs, la Fisascat Cisl, l’Ugl, Usarci, Confindustria, Confcommercio e Confcooperative), che sono risultate insoddisfacenti oltre che tardive.

Perché in un periodo di crisi economica e sanitaria così pesante, invece di pensare alle loro poltrone rinviando le elezioni, era urgente una Fondazione che fosse in grado di essere nella pienezza dei poteri deliberativi e non in prorogatio.

ED È ANCHE LA RAGIONE PER LA QUALE È MEGLIO SCRIVERE FALSITA’.

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