Finale Emilia, ANVA e FIVA: “Il Comune non sposta nessun mercato!”

“Sarebbe un disastro per gli operatori ambulanti. Pronti ad andare per vie legali”

“Di gravità assoluta, velleitarie, fuori luogo e inopportune.” Nessun giro di parole, per ANVA-Confesercenti e FIVA-Confcommercio – sigle che rappresentano i commercianti modenesi su area pubblica – nel definire le intenzioni dell’amministrazione comunale di Finale Emilia, oltretutto apparse sulla stampa locale, di voler spostare il mercato settimanale dalla sede attuale di piazza Garibaldi, per sostituirlo con il mercato contadino. “E tutto questo, senza alcun confronto preventivo con le Associazioni maggiormente rappresentative degli operatori ambulanti”, hanno aggiunto.

ANVA e FIVA tengono a ricordare e a precisare a Sindaco e giunta, qualora se ne fossero dimenticati, che la legge regionale che norma il commercio su area pubblica prevede che “I Comuni pongono in essere gli atti amministrativi in materia di commercio su area pubblica, sentite le Associazioni degli operatori su aree pubbliche maggiormente rappresentative a livello regionale. Pertanto le amministrazioni comunali hanno l’obbligo di consultare preventivamente in fase istruttoria dell’atto, le associazioni degli operatori maggiormente rappresentative a livello regionale; il mancato adempimento a questa disposizione comporta l’annullamento dell’atto dell’Amministrazione(sentenza del TAR dell’Emilia Romagna n. 454/2002).”

“Ad oggi – riprendono le associazioni – a noi non è pervenuta nessuna richiesta di incontro per avviare un confronto in merito allo spostamento del mercato. Quindi, se le intenzioni dell’amministrazione è quella di procedere in questa direzione andremo per vie legali chiedendo l’annullamento degli atti amministrativi a tutela degli interessi degli imprenditori che rappresentiamo. Dovrebbero saperlo cosa significa lo spostamento di un mercato in termini economici: e cioè penalizzazione per le imprese e perdita di attrattività, per il centro in cui si svolge. Senza contare che la riorganizzazione di una nuova area mercatale è un fatto complesso e difficile da attuare, in considerazione dei contraccolpi economici che potrebbero subire tutti gli esercizi commerciali, sia quelli su area pubblica che in sede fissa. Inoltre, gli spostamenti – a volte anche di pochi metri – cambiando la posizione dei posteggi comportano una perdita di redditività per le singole attività commerciali, in quanto le nuove collocazioni, sconosciute alla clientela abituale del mercato settimanale, comportano svantaggi – riduzione di incassi in primo luogo – per gli operatori per lungo tempo. Quindi, già gli ambulanti si trovano ad affrontare difficoltà d’ogni sorta barcamenandosi tra fisco e burocrazia, è dunque necessario questo spostamento del mercato, oltretutto classificato come storico in base a normativa regionale? Il nostro auspicio è che questi annunci a mezzo stampa restino tali e che si sia tratto solamente di una boutade estiva. Mentre come abbiamo già chiesto è opportuno e fondamentale che l’amministrazione ci incontri quanto prima.”

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