Fisco, Pitruzzella: “Necessario ridurre la pressione fiscale”

Proseguire con spending review. Spero ‘no’ a nuova manovra ma obbligo ordine conti

”E’ necessario porre mano alla riduzione della pressione fiscale in questo paese che ha raggiunto dei livelli intollerabili”. Così – ai microfoni del Gr Rai – il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella.
”Le ricette per raggiungerla spettano alle istituzioni della democrazia – aggiunge Pitruzzella – però qualche cosa va fatta subito, ad esempio continuando su quel terreno della spending review avviato nella scorsa legislatura, riducendo quindi le spese delle pubbliche amministrazioni, continuando la lotta all’evasione e rivedendo quel sistema di sussidi e sovvenzioni che probabilmente in alcuni casi sono ingiustificati e potrebbero sprigionare nuove risorse”.
”Ci troviamo in una situazione di grave recessione – prosegue Pitruzzella – la recessione continua, e per ricreare coesione sociale, per dare risposte ai disoccupati ed alle famiglie che si trovano sulla soglia della povertà bisogna rimettere in moto l’economia. Solo se si producono risorse si possono poi ridistribuire risorse. In questa prospettiva forse qualche aggiustamento della riforma Fornero nell’immediato si potrebbe fare, fermo restando che l’obiettivo finale deve essere la stabilità del rapporto di lavoro”. Per ciò che riguarda il tema pensioni Pitruzzella ricorda che ”certamente va risolto il problema degli esodati, perchè è un problema di coesione sociale, di equità, e qui nel nostro paese la sfida è quella di coniugare da una parte la crescita economica, dall’altro lato l’equità sociale”. Infine, sulla ventilata ipotesi di una nuova manovra il presidente dell’Antitrust afferma: ”Mi auguro di no; certamente però le politiche di stabilizzazione finanziaria e di risanamento costituiscono una marcia obbligata per tutelare anche il risparmio nazionale, il risparmio dei nostri concittadini, e per ridare credibilità al sistema paese”.
”Il punto centrale – conclude Pitruzzella – è che il risanamento va coniugato insieme con politiche dirette a stimolare la crescita e sotto questo profilo vorrei osservare che è importante quello che il governo farà anche sul tavolo europeo. C’è una connessione strettissima tra le politiche dell’Europa e le attività ed i risultati dell’economia sul piano nazionale e, lo stesso quadro europeo consente qualche forma di flessibilità per esempio per finanziare spese per investimenti produttivi. Si avvia dunque una stagione di grande interesse, il ‘cantiere Europa’ è aperto e credo che il governo ed il parlamento italiano dovranno impegnarsi approfonditamente su questo campo”.

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