Messina: “Occorre mettere a ‘sistema’ tutte le risorse dei territori per valorizzare il turismo culturale”

“Le città d’arte sono sempre più consapevoli delle opportunità offerte dal turismo culturale”

 

“L’incidenza che le ricorrenze culturali possono determinare sulla promozione turistica – afferma Vittorio Messina, presidente di Assoturismo, durante il suo intervento a Bologna in occasione dell’avvio della Borsa del Turismo delle 100 Città d’Arte e dei Borghi d’Italia – rimanda inevitabilmente alle celebrazioni che si stanno svolgendo quest’anno in tutta Italia per i 500 anni della morte di Leonardo da Vinci. Celebrazioni che si confermano una straordinaria opportunità per visitare le città che le organizzano.

Prendo spunto da questa importante ricorrenza per ricordare che i dati relativi ai flussi turistici ci dicono che tra i viaggiatori che ogni anno si muovono nel mondo, un terzo circa viaggia per desiderio di vedere località ricche di patrimonio artistico, soprattutto dove si svolgono eventi culturali. L’arte è una grande motivazione di viaggio e le ricerche dimostrano che, rispetto al passato, il turista oggi si muove spinto dalla motivazione più che dalla destinazione.

Ma, a volte, i luoghi d’arte e cultura hanno difficoltà a intercettare i flussi turistici perché non dispongono di competenze e relazioni adeguate. Bisogna allora mettere in comunicazione diretta questi due mondi, per sviluppare nuovi e significativi flussi turistici. Il mondo dell’arte e della cultura è oggi più che mai alla ricerca di nuove fonti di sostegno economico. Aumentare il flusso di viaggiatori obbliga a risolvere problemi legati alla tipologia di questi flussi, alla corretta gestione e uso del patrimonio artistico e dei beni culturali.

È inoltre fondamentale lavorare affinché l’offerta turistica, artistica e culturale sappia raccogliere la sfida dell’integrazione e della digitalizzazione. In questo senso bisogna lavorare per rispondere alla necessità di un ecosistema digitale culturale, che permetta di mettere ordine nell’intricato panorama di soluzioni e servizi attualmente disponibili e di attivare un nuovo scenario di fruizione di dati specificatamente progettato per il visitatore d’oggi.

Le città d’arte sono sempre più consapevoli delle opportunità offerte dal turismo culturale. È opportuno, però, analizzare le condizioni di fondo che permettono a una realtà territoriale urbana di sviluppare appieno le proprie attività turistiche culturali: l’immagine, la qualità e la gamma dei prodotti e dei servizi, la reale capacità della città di garantire l’efficacia dello sviluppo delle molteplici attività turistiche nel lungo termine.

Per mettere in comunicazione i siti culturali con i turisti serve in particolare dedicarsi all’offerta di forza lavoro qualificata e alla diffusione di campagne di marketing efficaci, all’arredo urbano che consenta una gradevole fruibilità e accessibilità del patrimonio culturale, alla sua adeguata tutela e valorizzazione, cioè ad un insieme di elementi che chiama in causa molteplici centri decisionali, che devono agire in maniera unanime e concorde.

L’impegno deve essere quello di porre le basi di una crescita sostenibile del turismo culturale e di creare condizioni tali da creare nuove forme d’occupazione, formazione e sviluppo economico a vantaggio soprattutto delle nuove generazioni, chiamate come non mai ad assumere un ruolo fondamentale in questa nuova sfida.

Solo in questo modo l’Italia sarà in grado di riconquistare il proprio primato nel contesto globale, ritornando a primeggiare tra le nazioni capaci di attrarre, grazie alla ricchezza del proprio patrimonio, i grandi numeri del turismo culturale.

L’Unione europea ha riconosciuto l’esistenza di uno stretto collegamento funzionale tra le politiche di coesione economico-sociale e il ruolo della cultura, puntando in particolar modo l’attenzione sulla grande capacità di occupazione che essa ha per i giovani.

Si tratta, quindi, di orientare l’azione di programmazione verso processi che includano, nella politica culturale, obiettivi non solo connessi alla tutela ma anche alla valorizzazione e alla promozione, puntando su interventi in grado di mettere a “sistema” tutte le risorse, materiali e immateriali disponibili, su modelli di gestione unitaria ed integrata del patrimonio culturale, turistico e ambientale di un territorio.

Un turismo di qualità può contribuire allo sviluppo sostenibile delle aree urbane, migliorando la stessa competitività delle imprese, rispondendo alle aspirazioni sociali locali e preservando l’ambiente culturale e naturale.

La domanda di turismo culturale, che può essere adeguatamente supportata proprio dalle ricorrenze, crea un potente indotto capace di coinvolgere i trasporti, l’hotellerie, l’enogastronomia, l’edilizia, l’editoria, le nuove tecnologie e molti altri ambiti ancora, con tutti i benefici che ne conseguono. Occorre dunque essere convinti che le enormi potenzialità ancora inespresse del nostro “scrigno”, quello dei beni culturali d’Italia, potranno essere pienamente valorizzate solo con un’adeguata strategia di riforme legislative e iniziative che favoriscano il mecenatismo, che tutelino davvero il nostro patrimonio, che rendano i nostri musei e siti archeologici più orientati alla soddisfazione del visitatore e che siano in grado promuovere al meglio l’offerta culturale”.

 

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