Non c’è pace per i corsi d’idoneità professionale

corso_idoneitàAnche in caso di rinnovo i tabaccai hanno l’obbligo di conseguire l’idoneità professionale.
Il disposto, contenuto nel Decreto fiscale 193/2016 poi convertito, con modificazioni, nella Legge 225/2016, ha sortito, per l’intera Categoria, l’effetto di una doccia fredda.
Imporre una formazione a tutti i tabaccai che confermano il rapporto contrattuale con l’Amministrazione finanziaria, è difatti, a nostro parere, un atto contrario alla tanto decantata semplificazione della burocrazia.
Trasformare il rinnovo dell’appalto per la gestione della rivendita tabacchi da scadenza convenzionale qual è, ad occasione per una verifica di competenze, rivela in realtà quanto poco sia  tenuta in considerazione la preparazione e l’esperienza pratica rispetto alla teoria.
Se la formazione continua risulta necessaria per diverse categorie di professionisti, il corso e la verifica dell’idoneità richiesti già a coloro che assumono la titolarità di una rivendita di generi di monopolio dal 31 luglio 2010, data di entrata in vigore della Legge 30 luglio 2010, n. 122, che ha convertito il Decreto Legge 31 maggio 2010, n° 78, a nostro parere garantisce sufficientemente un adeguato livello di professionalità nello svolgimento dell’attività intrapresa.
Ora però, con la norma approvata di recente nell’ambito del Decreto fiscale, il legislatore ha inteso uniformare al prescritto obbligo anche tutti quei tabaccai che hanno assunto la titolarità precedentemente al 31 luglio 2010, impegnandoli nella formazione alla prima occasione di rinnovo.
Questa lettura della norma è stata da noi di recente ribadita in una lettera inviata al Direttore dell’area gestione accise e monopolio tabacchi dell’Agenzia, nella quale abbiamo colto l’occasione anche di rilevare che non devono essere coinvolti nella formazione i coadiutori il cui incarico venga rinnovato; non solo la Legge non ne parla, ma perché l’attuale formazione in capo ai coadiutori si basa solo su meri ordini del giorno del Senato e della Camera dei Deputati.
A riprova dell’esattezza della nostra tesi, la scorsa settimana, nell’ambito della discussione sul Milleproroghe, il Governo non ha accolto il  testo dell’ordine del giorno 9/4304/100 a firma degli Onorevoli Leva (MDP, Comm. Giustizia) e Palese (CoR, Comm. Bilancio), peraltro ritirato durante l’esame in Aula dagli stessi proponenti, dove si chiedeva di “adottare ogni misura interpretativa ed attuativa” sulle norme che regolano l’idoneità professionale dei tabaccai, per la tutela “della salute pubblica e degli interessi erariali e degli utenti coinvolti” che potrebbero “prestarsi ad interpretazioni difformi, lasciando erroneamente intendere che l’obbligo formativo sia applicabile soltanto una volta, o all’atto di acquisizione della concessione, ovvero al suo eventuale rinnovo”.
Ci auguriamo che, d’ora in avanti, l’attenzione dei nostri politici si rivolga su questioni di più stretto interesse per la Categoria archiviando definitivamente il capitolo formazione.

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