Pensioni, Istat: per il 42,6% reddito sotto i 1.000 euro. Vivoli: “Necessario sostegno a pensionati e lavoratori autonomi”

Il presidente di Fipac Confesercenti: “Pensioni povere soprattutto per le donne”

Il 42,6% dei pensionati percepisce un reddito da pensione inferiore a 1.000 euro al mese; il 38,7% tra 1.000 e 2.000 euro, il 13,2% tra 2.000 e 3.000 euro; il 4,2% tra 3.000 e 5.000 euro e il restante 1,3% percepisce un importo superiore a 5.000 euro. Lo rileva l’Istat. Il 67,3% dei pensionati e’ titolare di una sola pensione, il 24,9% ne percepisce due e il 6,5% tre; il restante 1,3% e’ titolare di quattro o più pensioni. I pensionati in Italia sono 16,6 milioni, circa 75 mila in meno rispetto al 2011; in media ognuno di essi percepisce 16.314 euro all’anno (358 euro in più del 2011) tenuto conto che, in alcuni casi, uno stesso pensionato può contare anche su più di una pensione. Il 42,6% dei pensionati, quindi poco più di 7 milioni di persone, hanno un reddito da pensione sotto i 1.000 euro.
Le donne rappresentano il 52,9% dei pensionati e percepiscono assegni di importo medio pari a 13.569 euro (contro i 19.395 degli uomini); oltre la metà delle donne (52,0%) riceve meno di mille euro al mese, a fronte di circa un terzo (32,2%) degli uomini. Il 47,8% delle pensioni e’ erogato al Nord, il 20,5% nelle regioni del Centro e il restante 31,7% nel Mezzogiorno.

Le persone che hanno iniziato a percepire una pensione nel 2012 (i nuovi pensionati) sono 626.408, mentre ammontano a 701.101 le persone che nel 2012 hanno smesso di esserne percettori. Il reddito medio dei nuovi pensionati (14.068 euro) è inferiore a quello dei cessati (15.261) e a quello dei pensionati sopravviventi (16.403), che già nel 2011 percepivano almeno una pensione.
Il 26,5% dei pensionati ha meno di 65 anni, il 50,0% ha un’età compresa tra 65 e 79 anni, il 23,5% ha più di 80. Nel 2012 la spesa complessiva per prestazioni pensionistiche, pari a 270.720 milioni di euro, è aumentata dell’1,8% rispetto all’anno precedente, mentre la sua incidenza sul Pil è cresciuta di 0,45 punti percentuali (dal 16,83% del 2011 al 17,28% del 2012).
L’importo medio annuo delle pensioni e’ pari a 11.482 euro, 253 euro in piu’ rispetto al 2011. Le pensioni di vecchiaia assorbono il 71,8% della spesa pensionistica totale, quelle ai superstiti il 14,7%, quelle di invalidita’ il 4,0%; le pensioni assistenziali pesano per il 7,9% e le indennitarie per l’1,7%. Nel 2012 la spesa complessiva per prestazioni pensionistiche, pari a 270,720 miliardi di euro, è aumentata dell’1,8% rispetto all’anno precedente, mentre la sua incidenza sul Pil è cresciuta di 0,45 punti percentuali (dal 16,83% del 2011 al 17,28% del 2012). Lo rileva l’Istat, aggiungendo che l’importo medio annuo delle pensioni è pari a 11.482 euro, 253 euro in più rispetto al 2011 (+2,3%).

Massimo Vivoli: “Necessario intervento immeditato da parte del Governo”

“E’ necessario un intervento immediato da parte del Governo a sostegno di pensionati e lavoratori autonomi. I dati Istat sulle pensioni non fanno altro che confermare il livello di crescente povertà nella quale versano gran parte dei pensionati che sono costretti a fare i conti con redditi da pensione inferiori a mille euro al mese. Chiediamo dunque che gli interventi previsti a favore dei dipendenti che guadagnano fino a 1500 euro al mese vengano estesi alle categorie finora escluse dal provvedimento che sono come è noto pensionati e lavoratori autonomi. Un’ingiustizia che va sanata a maggior ragione nei confronti della popolazione anziana”. E’ quanto afferma Massimo Vivoli presidente Fipac Confesercenti in merito ai dati Istat relativi alle pensioni. “Il quadro fotografato dall’Istat infatti è impietoso, soprattutto nei confronti delle donne che per il 52,9% vanno ad incrementare il dato di coloro i quali guadagnano meno di mille euro al mese. Per questa ragione – conclude Vivoli – chiediamo un cambio di rotta nelle politiche sul welfare che metta al centro la questione pensioni e non solo in un’ottica di spending review”.

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