Sereni Orizzonti: FIPAC, “Vicenda esemplare di un male diffuso, in Italia chiusa o sequestrata una casa di riposo ogni tre giorni”

Un’emergenza già denunciata dalla Fipac nel suo Dossier ‘Quelle case senza amore’

“La vicenda Sereni Orizzonti, sotto inchiesta per truffa aggravata al sistema sanitario nazionale, è esemplare delle gravi disfunzioni della rete italiana di strutture residenziali per anziani. Un’emergenza già denunciata dalla Fipac nel suo Dossier ‘Quelle case senza amore’, e che è confermata dalla frequenza dell’intervento delle forze dell’ordine: negli ultimi due anni è stata sequestrata o chiusa una casa di riposo ogni tre giorni”.

Così Sergio Ferrari, Presidente di Fipac Confesercenti, commenta l’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Udine a carico di Sereni Orizzonti, che gestisce 80 residenze per anziani e 10 comunità per minori in tutta Italia e che è accusata di aver frodato le Asl, percependo contributi pubblici ma erogando agli ospiti prestazioni assistenziali inferiori a quelle concordate.

“Se l’impianto accusatorio dovesse essere confermato – continua Ferrari – emergerebbe non solo un quadro di truffa aggravata per oltre 10milioni di euro pubblici, ma anche il raggiro sistematico degli anziani e delle loro famiglie. Che, a fronte di contratti sottoscritti e di rette anche molto onerose, hanno ottenuto servizi di pessima qualità a rischio, scrivono le fiamme gialle, ‘di pregiudicare il benessere e la salute’ degli ospiti. Il tutto con l’assistenza di un personale stressato, sottopagato e in gran parte non qualificato per il servizio svolto: condizioni di lavoro disumane, propedeutiche a situazioni di abuso fisico e psicologico nei confronti dei residenti, spesso non autosufficienti. Dal 2013 al 2018 sono state infatti oltre 1.000 le vittime accertate e 3.000 gli episodi di violenza denunciati nelle case di riposo italiane: è urgente intervenire”.

“Per questo – conclude il Presidente Fipac – chiederemo al ministro della Salute Roberto Speranza non solo di intensificare i controlli nelle residenze, ma di avviare una riforma che ne renda la gestione più trasparente, avvalendosi anche della collaborazione delle associazioni di rappresentanza e tutela di anziani e pensionati. Il ripetersi di episodi di malversazione con al centro personaggi già indagati per reati contro la pubblica amministrazione, inoltre, dovrebbe spingere verso una riconsiderazione dell’utilità di un’eventuale blacklist”.

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