Tensioni sullo spread, differenziale Btp-Bund al top dal febbraio 2014

Pesano dichiarazioni di Le Pen. Lo stop di Draghi: euro irrevocabile

Resta la tensione sul mercato dei titoli di Stato, con lo spread tra il Btp e il Bund intorno a quota 200 punti, i massimi da febbraio 2014.  Complici di questo rialzo, secondo gli analisti, le parole di Marine Le Pen, che nella sua corsa alle presidenziali francesi ha presentato un programma che prevede l’uscita dall’Euro, dall’Unione Europea e dalla Nato. Di conseguenza, non ci sono solo i titoli di Stato dell’Italia a mostrare un crescente divario di rendimento, rispetto alla Germania, ma anche la Francia vede il differenziale allargarsi ai massimi da quasi 4 anni, dal marzo 2013.

Il quadro di incertezza sul futuro dell’Unione è completato dalle dichiarazioni della cancelliera tedesca, Angela Merkel che, nei giorni scorsi, ha sostenuto che i leader europei potrebbero impegnarsi su un’Unione europea “a differenti velocità” quando si incontreranno a Roma il prossimo 25 marzo per le celebrazioni del 60esimo anniversario del Trattato di Roma. I 27 Paesi dell’Unione europea a Roma dovranno tracciare una tabella di marcia per il dopo Brexit.
Non si è fatto attendere l’altolà del presidente della Bce Mario Draghi che ha avvisato come l’Euro sia irrevocabile. Un forte richiamo, insomma, di Draghi che ha ribadito che la moneta europea deve “poter funzionare per tutti. Quindi servono politiche e istituzioni che lo rendano possibile. Vanno rivendicati i risultati ottenuti con la moneta unica, che ha saputo resistere alla peggiore crisi economico e finanziaria dai tempi della II Guerra Mondiale. E non dobbiamo interrompere i nostri sforzi per rendere l’unione monetaria più solida e prospera. Questa era la ragion d’essere del progetto europeo – ha insistito: mantenerci uniti in tempi difficili”.

Draghi ha, infine, ricordato come “la Bce abbia un mandato tenere sotto controllo l’inflazione, non gli spread. Guardando a questi divari raccomanderei che le politiche di bilancio vengano condotte per facilitare la ripresa, ma al tempo stesso garantendo la sostenibilità. I Paesi che non hanno margini di bilancio non cerchino di usarli: lavorino piuttosto su una sua composizione che sia più favorevole alla crescita”.

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