15 anni di sicurezza alimentare: oltre 10 miliardi di euro di danni per il sistema Paese. Necessario aumentare i controlli. Istituito un osservatorio di filiera

sicurezza_alimentare2Il Rapporto messo a punto da Federconsumatori, Fiesa Confesercenti e Isscon ha ripercorso 15 anni di storia nel nostro Paese dal punto di vista della sicurezza alimentare e degli scandali, che hanno interessato prodotti e filiere. Lo studio ha ripercorso le tappe degli allarmi alimentari che si sono succeduti dal 2000 sino ai giorni nostri, partendo dal caso scuola: la mucca pazza e il morbo della BSE.
Il Rapporto ha passato in rassegna l’influenza aviaria, la contaminazione di ITX nel latte della prima infanzia, del latte in polvere con la melammina proveniente dalla Cina, dell’influenza suina, del caso della mozzarella blu, dell’epatite A nei prodotti alimentari, della carne di cavallo non tracciata nei tortellini, dell’emergenza diossina, degli anabolizzanti, dei funghi con la nicotina. Su questi casi lo studio ha prodotto la genesi, lo sviluppo, i ritardi del sistema di allerta, le conseguenze sui consumi e sui consumatori, i contraccolpi economici e normativi.
Lo studio ha anche ripercorso l’evoluzione del quadro della normativa sulla sicurezza alimentare, dai principi generali discendenti dalla legislazione europea, al pacchetto igiene, al regolamento sull’etichettatura, a quello sull’origine della carne e sulla tracciabilità animale, alla normativa Haccp, sino all’istituzione dell’Autorità europea della sicurezza alimentare.
Emerge un quadro che richiede di porre sotto severo controllo i piani alti della produzione agro-alimentare, nazionale ed internazionale; l’insieme delle criticità e degli allarmi denunciati, infatti, si sono realizzati a monte del sistema distributivo. Gli scandali alimentari hanno prodotto, negli ultimi 15 anni, circa 12 miliardi di euro di danni, chiamando le filiere e i consumatori a saldare il conto anche in termini di maggiori oneri di controlli. In qualche caso si deve mettere sul conto anche l’esborso di pubblico denaro, come in quello registrato per l’acquisto di vaccini contro l’aviaria…Continua

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