Consumi natalizi, lieve incremento. In rilancio il fresco di prossimità

consumi_nataliziSecondo un sondaggio condotto tra gli operatori delle diverse tipologie degli esercizi di vicinato alimentare (macellerie, frutterie, panetterie, gastronomie, enoteche) da Fiesa Confesercenti quest’anno, ancora con più forza, saranno in aumento le richieste di prodotti del territorio, tipici e tradizionali, in particolar modo di prodotti gastronomici e dolciari artigiani di prossimità; molta attenzione viene riservata ai prodotti riconosciuti e certificati con denominazioni protette che evidentemente infondono più fiducia. È’ atteso un lieve incremento della spesa in valore più che in volume.
Secondo il risultato del sondaggio vi è un forte ritorno alle tradizioni gastronomiche dei territori e meno interesse consumeristico verso le novità e l’esterofilia degli acquisti,  sia per quanto riguarda i regali che per gli acquisti per pranzi e cene in famiglia, che tra l’altro sono in aumento.
Il consumatore è molto attento alle provenienze e caratteristiche dei prodotti e questo spiega l’attenzione alle denominazione di origine protetta e controllata. Si registra quindi una maggiore propensione a spendere “meglio” e quindi a fidarsi sempre più del professionista alimentarista di fiducia.
L’auspico è che la ricerca della qualità e professionalità, che viene riservata durante queste festività, possa tornare ad essere una buona pratica quotidiana, con positivi benefici per le città e i servizi ai cittadini.
Emerge in sostanza tanta qualità e tradizione con un occhio allo spreco e alla linea. Quindi,la gioia di stare insieme con portate regionali magari resuscitate dalla nonna ma, di qualità. Sembrerebbe delinearsi un Natale un po’ più ricco in termini di regali sopratutto pratici, a parte i più piccini.
Riprende quota dunque il tradizionale consumo natalizio: antipasto di salumi o pesce, primo piatto con cappelletti in brodo o secondo altri piatti regionali, cappone lesso, abbondanza di  verdure declinate nelle ricette tipiche locali, dolci delle tradizioni territoriali. Buone performance per il salmone, più contenuto il tartufo (anche per il prezzo). Molto quotati i vini mossi, rossi di qualità, passiti e spumanti. Nella norma e tradizione frutta secca, datteri, fichi e della frutta ricoperta di cioccolato. Bene la frutta secca italiana (noci e nocciole) e per i frutti esotici coltivati in Italia. In generale è tutto il settore ortofrutticolo che registra un rinnovato interesse che da tempo non si riscontrava.
Per i prezzi, per il momento sono stabili su quasi tutto il comparto dell’alimentare e non si registrano tensioni ad eccezione dei tagli pregiati delle carni bovine e suine e per le ovicaprine nazionali che sono segnalate in leggero rialzo.
In definitiva il sondaggio indica un leggero e contenuto miglioramento dell’andamento dei consumi a favore della qualità e della tradizione.

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