Dl cultura, Franceschini: “Varato in Cdm per attrarre turisti e rilanciare investimenti”

Albonetti: passi in avanti, ora rapidità di esecuzione. Il vero problema da aggredire è la qualità, non la dimensione d’impresa

“Oggi abbiamo varato un decreto legge cultura che cambia e rivoluziona in alcuni settori il rapporto tra i privati e i Beni culturali, in un percorso di consultazione con le associazioni e il mondo della cultura”. Lo ha annunciato al termine del Consiglio dei ministri il ministro della Cultura, Dario Franceschini. “Il settore della cultura e del turismo è una straordinaria potenzialità per l’Italia per uscire dalla crisi e rilanciare lo sviluppo – ha detto Franceschini – il paese investe in questo modo sulla propria  bellezza e la sua storia per attrarre turisti e investimenti in particolare dai paesi emergenti, dove continua a rimanere in cima alla lista dei posti dove i nuovi flussi turistici vorrebbero andare”. Tra le norme contenute nel Dl Cultura approvato oggi c’è anche il credito di imposta al 30% per la digitalizzazione delle imprese ricettive e per il restauro degli alberghi fino a tre stelle.
Nel Cdm di oggi pomeriggio si è, infine, affrontata la questione dell’Enit: “l’Enit oggi è inadeguata per le esigenze del turismo italiano. Abbiamo previsto un commissario che procederà alla liquidazione di Promuovi Italia e riorganizzerà l’Enit per creare uno strumento di promozione turistica adeguato e efficiente” – ha concluso il ministro Franceschini”.

TURISMO, LE DECISIONI DEL GOVERNO. ALBONETTI (ASSOTURISMO-CONFESERCENTI): “PASSI IN AVANTI, ORA SERVE RAPIDITÀ D’ESECUZIONE. NUOVO ENIT SÌ MA CON L’ESPERIENZA DELLE IMPRESE. BENE GLI INCENTIVI PER LE RISTRUTTURAZIONI: IL VERO PROBLEMA DA AGGREDIRE È LA QUALITÀ, NON LA DIMENSIONE D’IMPRESA”

 

“Dal Consiglio dei Ministri arriva un segnale di speranza per le sorti del turismo italiano. Ora serve rapidità d’esecuzione. Cancellare Promuovi Italia è scelta giusta e semmai arriva in ritardo. Si va verso il commissariamento dell’Enit e non abbiamo nulla da obiettare anche se va fatta chiarezza: il turismo italiano e le imprese del settore hanno bisogno di uno strumento di promozione forte, efficace, in grado di competere sulle reti internazionali al pari degli altri Paesi di forte impatto turistico e che valorizzi il bene turismo dell’intero territorio nazionale. Questa sarebbe davvero una svolta importante soprattutto se nel nuovo organismo, come chiediamo da tempo, sia rappresentata anche l’esperienza delle imprese.

La decisione di incrementare gli incentivi per le ristrutturazioni è positiva: il problema del settore turistico è infatti costituito dalla qualità dei servizi che è in grado di offrire e non certo dalla dimensione d’impresa. Ora però ci aspettiamo altri passi: a partire dalla riduzione di un’Iva che penalizza ingiustamente il turismo italiano nei confronti dei nostri diretti concorrenti”.

 

Roma , 22 maggio 2014

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