Protocollo nazionale di video allarme anti-rapina, Confesercenti sottoscrive a Verona il rinnovo con il Ministro dell’Interno Alfano

“In Italia 42mila rapine, in aumento colpi ai negozi. Furti e taccheggi costano 3,5 miliardi l’anno. La desertificazione rende le strade meno sicure: nel 2013 saranno 550mila i negozi sfitti in Italia”.

“Riteniamo che il protocollo nazionale di video allarme antirapina sia di importanza strategica per la tenuta delle imprese commerciali sul mercato: le rapine, dopo un biennio di calo, sono tornate a crescere con le difficoltà economiche. Secondo le stime di Sos-Impresa Confesercenti, i reati contro il patrimonio sono aumentati del 15% durante la crisi e il numero complessivo di rapine si attesta sulle 42mila l’anno. Sono sempre più numerosi soprattutto i colpi diretti alle attività commerciali, a cui si aggiungono taccheggi e furti, piaga da 3,5 miliardi l’anno”.

Così il Segretario Generale di Confesercenti, Mauro Bussoni, commenta il rinnovo del protocollo sula videosorveglianza, siglato oggi a Verona, presso la prefettura, tra le associazioni di commercio e artigianato e il Ministero dell’interno, alla presenza del Ministro Angelino Alfano.

“La crescita di furti e rapine è senz’altro influenzata dalla recessione economica e dai tagli ai trasferimenti alle forze dell’ordine. Ma pesa anche la desertificazione delle nostre città: i nostri soci ci segnalano un’impennata dei piccoli furti e un aumento generale della micro-criminalità soprattutto nelle vie commerciali dove la crisi ha ridotto il numero di negozi di vicinato e ha lasciato file di serrande abbassate. Che sono sempre di più: secondo le stime Confesercenti a fine 2013 saranno oltre 550mila i locali sfitti in tutta Italia. E le nostre vie, svuotate della presenza di attività commerciali e del via vai dei clienti, sono sempre meno sicure per i cittadini e per gli imprenditori rimasti”.

“I sistemi di sicurezza – conclude Bussoni – rappresentano il deterrente più efficace contro furti e rapine, soprattutto nei confronti di bande di non professionisti. Per mettere in sicurezza il commercio, però, occorre procedere anche nella riduzione del contante a favore della moneta elettronica. E’ innegabile infatti che il contante moltiplichi le possibilità di furti, rapine e borseggi: ma per aumentare la diffusione di pagamenti elettronici servono misure di agevolazioni, non limiti all’utilizzo di contanti che danneggerebbero solo i consumi, già molto bassi”.

Di seguito, gallery fotografica del rinnovo del protocollo.

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