Recovery: le principali cifre del Pnrr italiano

Il Piano si basa su importo di 191,5 miliardi di euro, di cui 68,9 miliardi in sovvenzioni e 122 in prestiti

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano, approvato oggi dalla Commissione europea, si basa su importo totale di 191,5 miliardi di euro, di cui 68,9 miliardi in sovvenzioni e 122 in prestiti. Nell seicento pagine del piano, vengono presentate 190 misure (58 riforme e 132 investimenti), con ben 525 obiettivi. Secondo la Commissione il piano favorirà un incremento del Pil tra l’1,5% nel 2021 e il 2,5% nel 2026.

Transizione verde: il 37% dei fondi è destinato alla transizione verde. Nel dettaglio, si tratta di 32,1 miliardi per la mobilità sostenibile. Il progetto è di integrare più regioni nella rete ferroviaria ad alta velocità e completare i corridoi ferroviari merci; promuovere il trasporto locale sostenibile attraverso l’estensione di piste ciclabili, metropolitane, tram e autobus a emissioni zero, compresa la costruzione di stazioni di ricarica elettrica in tutto il Paese e punti di rifornimento di idrogeno per il trasporto stradale e ferroviario. Nell’ambito della transizione verde vi sono anche 12,1 miliardi per l’efficienza energetica negli edifici residenziali e 11,2 miliardi per le energie rinnovabili ed economia circolare. L’obiettivo è sviluppare la produzione e incentivare l’uso di energie rinnovabili, compreso l’idrogeno verde, nonché  aumentare il riciclaggio, ridurre i rifiuti in discarica e migliorare la gestione delle risorse idriche.

Transizione digitale: Il 25% dei fonti totali del Pnrr italiano è destinato alla transizione digitale. Nel dettaglio, 13,4 miliardi sono destinati alla digitalizzazione delle imprese per promuovere l’adozione delle tecnologie digitali da parte delle imprese attraverso un regime di credito d’imposta volto a sostenere e accelerare la loro trasformazione digitale. Sono stati stanziati inoltre 6,7 miliardi per favorire la connettività a 1 Gbps in tutto il Paese e fornire copertura 5G lungo 2.600 km di corridoi 5G e 10 mila chilometri di strade. Infine, sei miliardi sono stati destinati alla digitalizzazione della pubblica amministrazione per costruire un’infrastruttura cloud nazionale sicura, garantire l’interoperabilità di piattaforme e servizi dati e favorire un’adozione diffusa dei principali servizi pubblici digitali.

Rafforzamento resilienza economica e sociale: Per l’istruzione e il mercato del lavoro sono stati stanziati 26 miliardi di euro. L’obiettivo è aumentare l’offerta di strutture per l’infanzia, riformare la professione dell’insegnamento, migliorare le politiche attive del mercato del lavoro e la partecipazione delle donne e dei giovani al mercato del lavoro e rafforzare la formazione professionale e investire nel sistema dell’apprendistato. A pubblica amministrazione e sistema giudiziario sono stati destinati 3,7 miliardi di euro per riformare e modernizzare il pubblico impiego, rafforzare la capacità amministrativa, riformare e digitalizzare i tribunali civili e penali, per ridurre la durata dei procedimenti giudiziari. Sono previsti 13,2 miliardi di euro per rafforzare la coesione sociale e territoriale, in particolare per promuovere la trasformazione dei territori vulnerabili in aree intelligenti e sostenibili investendo nell’edilizia sociale, rafforzando i servizi sociali locali a sostegno dei bambini e delle famiglie, migliorando la qualità della vita delle persone con disabilità e investendo in infrastrutture per la Zone economiche speciali del Sud Italia. Per sanità, telemedicina e assistenza domiciliare sono stati previsti 15,6 miliardi di euro. Nel dettaglio, per utilizzare le nuove tecnologie per migliorare gli ospedali e l’assistenza domiciliare anche attraverso il potenziamento dell’uso della telemedicina riducendo la frammentazione territoriale.

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